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Ha indossato e svestito la giacca ad intermittenza, Roberto Mancini, prendendo appunti e confrontandosi spesso con il vice Evani. Ma anche la seconda gara ufficiale della sua gestione da ct è amara, anche più di quella di Bologna contro la Polonia, perché la sconfitta contro il Portogallo è meritata e preoccupante in ottica futura.
Squadra rivoluzionata negli uomini e nella tattica, ma il prodotto non è cambiato: poco gioco, poca personalità e di fatto zero tiri in porta.
Il selezionatore azzurro ha commentato l'andamento della sfida di Lisbona ai microfoni di Rai Sport: "I ragazzi hanno dato tutto, ma dobbiamo cercare dei rimedi agli errori che commettiamo. Per vincere bisogna fare gol, occorre trovare soluzioni.
Una era stata quella di passare al modulo a due punti, ma gli effetti sono stati modesti. Mancini batte sul tasto della scarsa esperienza internazionale di buona parte del gruppo: “Nel primo tempo abbiamo tenuto più palloni con due giocatori, ma non c’è niente da fare, dobbiamo crescere. Quando un ragazzo è giovane e non gioca ad alti livelli, quando lo fa va in difficoltà, è normale".
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