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Italia, Mancini: “I giovani italiani sono forti, ma non giocano. Portieri? Le gerarchie sono consolidate”

Mancini (Getty Images)

Dopo le amichevoli di giugno, si comincia a fare sul serio: venerdì il debutto in Nations League a Bologna contro la Polonia

Redazione ITASportPress

Tre mesi dopo il primo assaggio, molto doloroso in quanto in prossimità di un Mondiale che l'Italia non ha disputato, con le amichevoli contro Arabia Saudita, Francia e Olanda, Roberto Mancini è pronto per entrare nel vivo dell'avventura come ct della Nazionale. C'è una ricostruzione da fare, il percorso sarà lungo e avrà come primo step la qualificazione all'Europeo itinerante del 2020.

Necessario quindi partire bene già dalla Nations League, competizione inedita da vivere come un'occasione per riportare in alto i colori azzurri. Il 7 e il 10 settembre sfide alla Polonia, a Bologna, e al Portogallo, a Lisbona.

Il ct azzurro ha parlato di questo e di altro nella conferenza stampa di inizio raduno, da Coverciano:

W LA NATIONS - "Il nostro obiettivo è trovare giocatori e comunque la maggior parte dei convocati sono con noi da giugno, abbiamo aggiunto qualche giovane. La Nations League è una competizione importante, sicuramente meglio delle amichevoli, sono curioso di vedere il gruppo contro avversari più solidi e in partite vere. Il dovere dell'Italia è di giocare bene e di farlo in fretta: vogliamo cercare di vincere il gruppo".

PERCHÈ ZANIOLO... - Ha fatto discutere la convocazione di Nicolò Zaniolo, giovane ex Inter andato alla Roma nell'affare Nainggolan, ancora in attesa del debutto in A. Mancini spiega: "La scorsa stagione si era conclusa meglio, perché tanti italiani giocavano, adesso sono pochissimi, è il momento più basso, eppure molti di quelli che stanno in panchina sono più bravi degli stranieri che giocano. Dobbiamo cercarli, per questo abbiamo chiamato anche gente giovane, che non conosciamo, per capire meglio cosa possano darci in futuro. Tra Under 19-20-21 ce ne sono di bravi, per noi è importante che giochino. Zaniolo è un Under 19, arrivato in finale del campionato europeo: anche in passato molti calciatori sono arrivati in nazionale molto giovani, se ha qualità e le confermerà, verrà richiamato. Non è l'unico, alcuni li abbiamo lasciati all'Under 21. Io sono fiducioso, i ragazzi forti li abbiamo, ma bisogna dare loro fiducia: all'estero li mandano in campo senza problemi e li lasciano sbagliare senza mettere pressione".

SOS CENTROCAMPO - Tra i reparti dove la materia prima scarseggia c'è quello centrale. Per fortuna c'è il "bomber" Benassi e poi spazio a idee nuove...: "Vedremo se cambiare tatticamente, cercheremo di trovare la miglior soluzione tattica, ma siamo sempre lì... Pellegrini era stato uno dei giovani migliori nella seconda parte della stagione, ora è in panchina. Cristante ha giocato poco... Benassi ha fatto tutte le nazionali, lo abbiamo seguito anche l'anno scorso, ha un margine enorme di crescita enorme. Bernardeschi arretrato? Ci sto pensando, Federico può fare bene in tanti ruoli".

AVANTI CON GIGIO - Nessuna indicazione in vista delle formazioni, o quasi: "Chi giocherà in porta? Chi è titolare è avvantaggiato, questo è ovvio: le gerarchie sono consolidate - ha detto Mancini alludendo al ruolo di riserva di Perin alla Juventus - Avrei voluto chiamare Meret, ma è infortunato, quindi abbiamo puntato su Cragno, che è molto forte. Ci saranno tanti cambiamenti dovendo giocare due partite ravvicinate".

ASPETTANDO IL GALLO - La maglia da titolare come centravanti sembra essere di Balotelli, ma Mancini aspetta segnali da Andrea Belotti, oltre che da Verratti: "Da Belotti mi aspetto che torni a essere quello che era fino a un anno fa, prima degli infortuni che lo hanno condizionato. Verratti? Ha avuto molti problemi fisici, dice di stare molto meglio, dopo la sosta tornerà a disposizione dell'allenatore, per la prossima dovrebbe esserci. Ha esperienza, gioca in una squadra importante, sarà molto utile".

DE ROSSI FA PARTE DEL GRUPPO - Chiusura sull'escluso eccellente, Daniele De Rossi: "Con Daniele ho parlato, fa parte di quella serie di giocatori importanti, con esperienza, cui potremmo ricorrere durante le qualificazioni. Non abbiamo bisogno di chiamarlo perché lo conosciamo benissimo".