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E' già terminata l'avventura dell'Italia agli Europei Under 21. Gli azzurrini, secondi nel gruppo A, sono stati eliminati dopo il pareggio di ieri sera per 0-0 tra Francia e Romania, che consegna il pass per le semifinali come migliore seconda ai transalpini. Ed oggi, il commissario tecnico Luigi Di Biagio ha incontrato la stampa annunciando le proprie dimissioni.
ANNUNCIO - "Non sarò più l'allenatore dell'Under 21. Ringrazio tutti, dai dirigenti a Maurizio Viscidi".
BILANCIO - "Bisogna scindere i risutati di questi anni da ciò che è accaduto in questi Europei. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, facendo crescere giovani importanti. Siamo stati competitivi con molte squadre forti e tanti ragazzi sono andati nella Nazionale maggiore. Il risultato è un tasto dolente, ma non è un fallimento per me".
RIMPIANTI - "La colpa è solamente nostra, non dobbiamo cercare alibi. Il principale responsabile sono io. Chi dice però che non abbiamo gioco e che non corriamo è in malafede: abbiamo fatto più tiri e siamo stati più pericolosi degli avversati. Se la Romania avesse vinto, oggi mi avreste detto che sarei stato il più bravo di tutti".
CONVOCARE GIOCATORI NEL GIRO DELLA NAZIONALE A - "E' una scelta che rifarei, anche Zaniolo e Kean mi hanno dato qualcosa, forse però meno degli altri quattro: non mi sento però di rimproverarli. Noi abbiamo fatto dei prestiti all'Under 20 per il Mondiale: abbiamo 50 giocatori che girano tra Under 19, Under 20 e Under 21".
COSA E' MANCATO IN QUESTI EUROPEI - "Il primo europeo è stato un miracolo essersi qualificati davanti a Belgio e Serbia. Il secondo europeo abbiamo perso la semifinale con la Spagna, ovvero con i più forti. Il fallimento vero è quando fai zero punti e non porti nessun giocatore in Nazionale maggiore".
FUTURO - "Adesso sono sul mercato: club di A e di B mi hanno cercato, ma per rispetto della Federazione ho sempre rifiutato. Adesso mi sento pronto per nuove sfide. Avrei lasciato anche in caso di vittoria: non m sentivo più stimolato al 99,9%. Uno spiraglio lo avrei forse lasciato per fare i Giochi".
INSEGNAMENTO - "La cosa principale che mi è stata insegnata è che non conta se vinci, ma come vinci. Noi abbiamo giocato un grande calcio, cambiando la mentalità dei nostri giovani. Aver influito sulla scelta di Mancini di mettere insieme Jorginho e Verratti mi fa molto piacere. Rispetto al passato, c'è stato un cambio di mentalità".
PARTITA DI IERI SERA - "Io ci credevo, l'abbiamo vista durante la cena".
IMMAGINI SIMBOLO - "La vittoria in Belgio nel 2011 ci ha dato grande fiducia, poi ci metto anche la semifinale con la Spagna, con i ragazzi che in dieci riuscirono a pareggiare e poi a battagliare fino alla fine. Ci metto poi la voglia di trascinare da parte dei giocatori più talentuosi: questi ragazzi non devono dimenticarsi quanto siano cresciuti. La sconfitta con la Polonia resta un'amarezza".
ZANIOLO E KEAN - "Non mi sono divertito a prendere quella scelta, mi sono preso un rischio. Tutto è però finito subito, con i ragazzi che hanno chiesto scusa a tutto il gruppo. Quando ho preso questa decisione, ho subito informato Mancini e Gravina".
SALTO DI QUALITA' - "Il salto di qualità devo farlo io: giochiamo bene ma non vinciamo. Vuol dire che devo trasmettere qualcosa in più. Io do dei concetti, i giocatori li applicano in maniera eccellente. Da parte loro c'è da migliorare, ma sono io che devo mettermi in discussione".
SERIE A - "Vorrei che i giovani trovassero più spazio, ma questa non è una critica: è una richiesta per il bene del nostro calcio".
SCELTE - "Non fare qualche scelta diversa tornando indietro: tra infortunati, squalificati e punizioni non eravamo così tanti. Forse nella ripresa con la Polonia potevamo fare qualcosa di diverso, ma è difficile rimproverarsi qualcosa".
NICOLATO - "Non abbiamo mai lavorato insieme, ma la collaborazione è stata continua, come con tutti gli altri ct".
FAVORITA ALLA VITTORIA FINALE - "All'inizio del torneo dissi che c'erano cinque squadre in grado di competere. A questo punto possono vincerle tutte, credo però che la finale possa essere Spagna-Germania. La Romania gioca però un bel calcio, mentre la Francia, vuoi o non vuoi, è arrivata fino a qui".
CONFRONTO - "Noi inferiori a Spagna e Germania? No, la mia squadra è sempre la più forte".
EREDE - "A chi consegnerei la panchina? Per i principi di gioco che ho, Pep Guardiola non sarebbe male. Battute a parte, non saprei: deve essere qualcuno che conosce i nostri giovani e il lavoro svolto in questi anni".
VENTURA E MANCINI - "Ho avuto un rapporto molto professionale con entrambi".
DE ROSSI - "Con la sua intelligenza, può scegliere di fare qualsiasi cosa. Ha grandi capacità".
COSA MIGLIORE CAPITATA IN QUESTI SEI ANNI - "Come in una famiglia i figli non sono tutti uguali, anche i giocatori non lo sono. Con alcuni mi sono legato di più e, quando sono andato a ringraziarli, sono stati loro a ringraziare me, dicendomi che se non fosse stato per l'Under 21 non avrebbero giocato da nessuna parte".
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