gazzanet

Juventus, Allegri: “Bonucci doveva essere il futuro capitano. Champions? Vorrei giocare a Kiev…”

Redazione ITASportPress

"Fare due finali in tre anni non è una cosa da poco. Mi è dispiaciuto che tanti non abbiano apprezzato quanto abbiamo fatto"

Nel giorno del suo 50esimo compleanno, Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Premium Sport'; queste le dichiarazioni rilasciate: "Nella mattina del 16 luglio 2014 c'erano in ballo diverse cose, la Nazionale... e ho ricevuto una telefonata sull'incontro con i dirigenti della Juve nel pomeriggio. Io non riuscivo a capire. Scoprii che Conte si era dimesso quando alla sera stavo andando dal Presidente. Mi chiesero se fossi disponibile e io riposi di sì perché credevo che quella squadra avesse ancora molto da dare. Veniva da tre anni di successi in Italia e pensavo che potesse fare qualcosina di meglio anche in Europa. Fare due finali in tre anni non è una cosa da poco. Mi è dispiaciuto che tanti non abbiano apprezzato quanto abbiamo fatto. L'apprezzeranno poi in futuro, fra qualche anno capiranno. Magari alla terza finale vinciamo: anche quest'anno comunque faremo una grande Champions. Quale partita vorrei rigiocare tra la finale di Berlino, il ritorno degli ottavi con il Bayern a Monaco e la finale di Cardiff? Vorrei giocare a Kiev...".

JUVENTUS - "Il dna della Juventus è vincente e soprattutto c'è una grande disciplina, ci sono delle regole da rispettare. Questo è molto importante per i giocatori. Chi arriva qui se può essere da 8, riesce a essere da 9. Il Presidente Agnelli è giovane, ha grandi idee è molto bravo a miscelare la tradizione di una famiglia insieme ai suoi propositi per l'estero per far diventare la Juve una società a livello mondiale" .

CARDIFF - "Con il Real abbiamo disputato un bel primo tempo. Il pericolo era la ripresa anche perché avevo due giocatori zoppi, Mandzukic e Pjanic. Il Real nella prima frazione ha compreso la difficoltà della partita e nella ripresa, quando ha ha capito che poteva schiacciare l'acceleratore, l'ha schiacciato. E così devono fare le grandi squadre. Nell'intervallo non è successo assolutamente niente. Mi sono divertito un sacco quest'estate: sono state inventate delle cose...sarebbe impossibile fare un film di quello che è venuto fuori a Cardiff. Dobbiamo ripartire da questa partita e avere la rabbia, positiva, dentro".

BONUCCI - "A me è dispiaciuto molto il suo addio. Leo doveva essere il futuro capitano della Juventus, l'uomo spogliatoio per il futuro, trasmettere quello che è la Juve ai ragazzi. Però ha fatto una scelta. Non va fatta una colpa a lui, alla società o all'allenatore. La colpa non è di nessuno".

FUORICLASSE - "Io preferisco sempre allenare i grandi campioni perché con loro ho un confronto significativo, tosto. Ibrahimovic è particolare, giocatore straordinario ma ogni tanto pretendeva che gli altri facessero le cose che faceva lui. Cercavo di farglielo capire...I giocatori non sono tutti uguali in una squadra di calcio: inutile che ci raccontiamo le favole. Buffon è diverso dagli altri. E' ancora il numero 1 nel suo ruolo e ha un futuro a livello dirigenziale, magari in federazione. Parlo con lui, mi confronto e a volte ha bisogno del sostegno dell'allenatore".