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Juventus, Bernardeschi invita Chiesa: “Anche io ho lasciato la Fiorentina e ora sono felice…”

Bernardeschi (getty images)

"Champions? Noi giocatori siamo forti e la società lavora per centrare questo obiettivo"

Redazione ITASportPress

Suonano come un invito le parole rilasciate da Federico Bernardeschi ai microfoni del Corriere dello Sport all'indirizzo di Federico Chiesa, esterno della Fiorentina, accostato da tempo alla Juventus.

Nonostante la resistenza della Viola, la Vecchia Signora potrebbe avere proprio nell'ex calciatore del club di Firenze un particolare alleato. L'esterno bianconero ha parlato della sua scelta di trasferirsi a Torino provando, quasi, a convincere, il giovane classe '97.

INVITO - "Penso sia corretto che Federico decida in totale autonomia il suo percorso professionale. Solo lui può scegliere per se stesso. Quando ho scelto di passare alla Juventus, io ho scelto da solo, come è sempre successo in occasione di tutte le decisioni importanti della mia vita. Vado avanti e sono molto felice alla Juve, ma non chiedetemi di dargli consigli. Con Chiesa abbiamo giocato due anni insieme e ci vediamo in Nazionale, ma non gli ho detto di venire a Torino. Lo lascio tranquillo perché ora starà pensando a miliardi di cose e non serve che qualcuno gli metta altre cose in testa".

JUVENTUS - Su Sarri e i nuovi metodi: "Il nuovo allenatore vuole imporre le sue idee e conoscere i calciatori che ha a disposizione, credo sia normale: al momento stiamo provando il 4-3-3, ma un'idea della Juventus che sarà ce l'avremo solo tra un mese. Ora dobbiamo pensare ad allenarci bene e duramente, senza pensare ai risultati delle amichevoli. Allegri e Sarri sono due tecnici diversi con mentalità diverse. Ora qui c'è un'identità di gioco importante, una filosofia e un atteggiamento diversi dall'anno scorso, ma ciò non vuol dire che quello che facevamo in passato era sbagliato o va sminuito". "CR7? Cristiano in carriera ha sempre segnato, lo ha fatto anche l'anno scorso. Avendo un gioco più strutturato, con una squadra che sa cosa deve fare, è un bene per gli attaccanti. E poi la storia del mister insegna che con lui le punte hanno sempre segnato tanto. Lui poi lavora sempre tanto, e si diverte anche molto. Non a caso rende di più ed è un fenomeno".

OBIETTIVI - "L'anno buono per la Champions? Ogni anno penso che lo sia, perché noi giocatori siamo forti e la società lavora per centrare questo obiettivo. La Champions è una competizione a parte e vincerla è questione di sfumature, di dettagli, ma anche di fortuna. Ci proveremo", ha concluso Bernardeschi.