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Juventus, Bernardeschi: “Orgoglioso di essere qui. Mezzala? Mi adatto ovunque tranne che in difesa…”

Bernardeschi (Getty Images)

L'attaccante bianconero traccia il bilancio della prima stagione a Torino e... aspetta Ronaldo: "Un onore giocarci insieme"

Redazione ITASportPress

Federico Bernardeschi è l'unico attaccante a disposizione di Max Allegri nella tournée americana insieme ad Andrea Favilli. Il resto della prima linea della Juventus, composto dai vari nazionali reduci dal Mondiale, Ronaldo compreso, corre alla Continassa in attesa che i due gruppi si uniscano il 10 agosto per iniziare a preparare il debutto in campionato contro il Chievo.

Intervistato da Tuttosport, Bernardeschi ha raccontato le prime impressioni della nuova stagione e anche la possibilità di cambiare ruolo durante l'anno, vista la concorrenza in attacco: "Cambiare ruolo? Il mister valuterà il posto in cui servirò di più, è sempre bello imparare qualcosa di nuovo, nel caso sono pronto a fare la mezzala. A parte il centrale difensivo, dove magari farei fatica, penso di poter stare dappertutto, anche se ovviamente io amo giocare più vicino alla porta".

Inevitabile poi parlare dell'attesa per conoscere Ronaldo...: "Lui è un esempio di chi ha ricoperto diversi ruoli in passato, ma poi con l’evoluzione del suo calcio si è ritrovato a giocare davanti alla porta per sfruttare quelle sue doti enormi di realizzatore. Giocare con lui sarà un piacere enorme.

Berna si concentra poi sul bilancio della prima stagione da juventino e sulla speranza di far parte del nuovo ciclo della Nazionale: "Credo di aver disputato un buona stagione, anche se purtroppo nel momento migliore c’è stato quell’infortunio che mi ha tenuto fermo per un po'. A Firenze mi rinfacciano la scelta di venire alla Juventus? Ognuno fa le proprie scelte, io non mi pento e sono orgoglioso di vestire la maglia della Juventus. La Nazionale? Serviranno tempo e pazienza, ma il talento non manca: ci sono tanti giocatori forti che hanno qualità e che potranno fare la differenza, e questo deve essere un motivo di orgoglio per l’Italia. Ho conosciuto Mancini e credo che possa essere la persona giusta per far rinascere il calcio italiano".