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L'EPISODIO

Kjaer: “Salvato Eriksen con l’istinto ma non sono un eroe”

Kjaer (getty images)

Il difensore danese ricorda il suo intervento per aiutare il compagno di Nazionale ad Euro 2020

Redazione ITASportPress

Il malore in campo, la paura sul volto dei compagni e di tutti i presenti, ma anche la prontezza di intervenire per salvare la vita al compagno e amico. Quel debutto all'Europeo della sua Danimarca non lo dimenticherà mai. Parliamo di Simon Kjaer, capitano danese e difensore del Milan, che grazie alla capacità di rimanere lucido davanti al malore accusato da Eriksen gli ha reso possibile tornare a sorridere e, senza giri di parole, a vivere.

Intervistato dal Corriere della Sera, il capitano della Nazionale danese è tornato su quei minuti di terrore vissuti ad Euro 2020 alla gara d'esordio contro la Finlandia: "Non sono un eroe. Ho fatto solo quello che dovevo fare, senza pensarci, come avrebbe fatto chiunque altro", ha esordito il calciatore che poi sui ricordi che ha di quel giorno ha aggiunto: "Prima la festa, poi il silenzio. Era un giorno storico per tutti noi danesi, la prima partita dell’Europeo, in casa nostra. Poi è successo quello che è successo. Ho avuto la prontezza di restare lucido, come tutti i miei compagni. È stato un lavoro di squadra, avremmo fatto ovviamente lo stesso se fosse stato un avversario. Tutto qua. L’unica cosa che conta è che Christian ora stia bene. Solo quello è importante"

Kjaer ha poi aggiunto: "Cosa mi ha spinto ad intervenire? L’ho fatto senza riflettere. L’istinto mi guidava e ho fatto quello che dovevo, automaticamente. Era la prima volta che mi succedeva, spero sia anche l’ultima. Se sarebbe utile per i giocatori imparare tecniche di rianimazione? Certamente. Spero che quell’immagine abbia sensibilizzato sul tema. I medici sono stati bravissimi, sono intervenuti subito, ma di sicuro sapere cosa fare in certi momenti è fondamentale. Può salvare una vita".

 (Getty Images)
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