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Klopp e il futuro in Italia: “Mi servirebbe un anno per studiare la lingua. Quando non penso al calcio… dormo”

Klopp Liverpool (getty images)

"L'allenatore più importante dal quale ho imparato è Arrigo Sacchi per tutte le cose che ha fatto con il suo Milan"

Redazione ITASportPress

Interessante intervista rilasciata da Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool, ai microfoni di Rai Sport. Il tecnico tedesco ha parlato di Serie A, Champions League, ma anche del proprio futuro come allenatore. Ecco le sue parole:

SERIE A - "Chi tifo per lo scudetto in Italia? Lazio. Abbiamo anche un nostro ex giocatore coinvolto nella lotta Scudetto, cioè Lucas Leiva. E Ciro Immobile è stato un mio giocatore. Dico Lazio, mi dispiace per Sarri e Conte, ma credo che la Lazio sarà una grande sorpresa. Sta disputando una stagione incredibile".

VINCERE - "Champions? Non penso a difendere il titolo, lo scorso anno non ho cominciato a pensare di vincere la Champions presto, ho cominciato a pensarci seriamente quando abbiamo vinto la semifinale con il Barcellona. Prima pensavamo alle squadre da incontrare come Bayern e Porto. In questo momento, i nostri rivali più grandi sono quelli. Penso all'Atletico Madrid, che affronteremo agli ottavi. In generale, penso che la Juventus abbia la squadra più forte e pensavo avrebbe avuto vita più facile in Serie A. Se guardiamo a chi gioca, a chi è in panchina e persino a chi non va nemmeno in panchina direi che è la squadra più forte d'Europa. Al momento, quindi, per me la Juventus è la favorita".

HOBBY E FUTURO - "Cosa faccio quando stacco dal mondo del calcio? Dormo, è vero dormo oppure gioco a Padel...", ha ammesso Klopp che poi sul futuro: "Io in Italia? No, non verrò in Italia perché dopo la fine della mia carriera avrò voglia di viaggiare. Un buon bicchiere di vino, mi divertirò con Arrigo (Sacchi, ndr). O con Ancelotti o con lo stesso Sarri. Amo il vostro Paese, il tempo, il cibo fantastico. Ma per il mio lavoro ho bisogno della lingua e il mio italiano non è buono. Avrei bisogno di tempo, magari di un anno per imparare l'italiano e allora potrei anche pensarci, ma chi lo sa. In vacanza vengo di sicuro, a lavorare chissà...". E a proposito di allenatori: "Chi è fonte d'ispirazione? L'allenatore più importante dal quale ho imparato è Arrigo per tutte le cose che ha fatto con il suo Milan. Quelle cose sono state implementate nella nostra squadra e alla base di tutto quello che faccio c'è ciò che ha fatto Arrigo".