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IL CASO

Laporte e il cambio nazionalità: “Mandato messaggio a Deschamps ma non ha risposto”

Laporte (getty images)

Il difensore spiega la sua decisione di optare per la nazionalità spagnola

Redazione ITASportPress

L’Europeo di Aymeric Laporte è iniziato prima di quello degli altri. Il motivo? La scelta della Nazionalità. Naturalizzato spagnolo prima della competizione, il difensore ha dovuto subire diverse critiche e i dubbi sia da sponda iberica sia da quella transalpina.

Parlando al Guardian, il centrale del Manchester City ha spiegato il processo che lo ha portato ad optare per la maglia della Spagna.

SCELTA - "Non è stata una decisione facile, per niente. La mia famiglia vive ancora in Francia e io ho giocato lì da quando ero molto giovane", ha spiegato Laporte. "Non è questione di decidere. ‘Mi sento questo’, ‘Mi sento quello’. No. Mi sento entrambi. Sono stato in Spagna per otto anni. Possono dire ciò che vogliono. Sono qui e sono felice".

CT - Decisive in ottica della decisione finale, sono state le chiamate dalla Federazione e, soprattutto, il rapporto con i commissari tecnici di Spagna e Francia. In tal senso, parlando di Luis Enrique: "Sono stato in contatto con la nazionale spagnola per tanti anni. Luis Enrique mi ha spiegato che il mio stile di gioco è la sua idea di calcio, e che se avessi avuto la cittadinanza mi avrebbe potuto convocare". Lo stesso dialogo, invece, pare non esserci stato con Deschamps: "Ah, sì, beh… Non mi hanno chiamato", ha detto Laporte parlando del possibile cambio di maglia già nel 2019. "Non mi piace tornare su questo argomento, ma ho mandato un messaggio (a Deschamps) e non ho ricevuto una risposta… Magari ha cambiato il numero, ha preso un nuovo cellulare. Può essere. Ma io ho scritto allo stesso numero da cui mi aveva chiamato".

 Laporte (getty images)
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