Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Itasportpress per scoprire tutte le news di giornata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'ANALISI
Lo scorso anno in Serie D, nei mesi precedenti la Casertana – dopo aver vinto il playoff contro la Paganese – è stata ripescata in Serie C. Un salto di categoria atteso dai rossoblù, l’unico club tra i candidati che aveva tutti i parametri richiesti dalla Lega per compiere il salto di categoria.
Allenata dallo storico vice di Zdenek Zeman, Vincenzo Cangelosi, la Casertana ha dei principi di gioco simili a quelli del Catania di Luca Tabbiani, più come ideologia che come modulo. Lo schema classico dei rossoblù è il 3-5-2, schieramento che regala libero sfogo alle qualità di Alessio Curcio, grande ex della gara (insieme a Lorenzini e Aya, attualmente infortunato). Una piazza storica e calorosa quella di Caserta, che condivide con il Catania anche l’avvio stentato di inizio stagione. Esattamente come gli etnei, la Casertana ha totalizzato 4 punti in quattro gare fin qui nel girone C di Serie C. Ciò che salta all’occhio però, è la “pareggite” che ha colpito quest’anno la squadra di Vincenzo Cangelosi. Dopo l’ottimo 0-0 in casa del Benevento all’esordio stagionale infatti, per la Casertana sono arrivati altri tre pareggi contro Latina, Potenza e Monopoli. Contro il Catania, i rossoblù punteranno a invertire la tendenza.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Itasportpress per scoprire tutte le news di giornata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA