Serie C, cambio panchina: scossa solo a Vicenza. Trento e Triestina flop. I numeri

In Serie C sono 22 i club che hanno cambiato allenatore in questa stagione. Una quota raggiunta dopo 18 giornate. Doppia cifra e nuovo record in questa terza divisione spesso vera trappola per i club blasonati che faticano a venirne fuori pur spendendo tanti soldi. Quello della Triestina è un vero caso visto che il ricco proprietario ha speso più di sei milioni in estate ma il club è ultimo nel girone A. Dalla ottava giornata sulla panchina alabardata c’è Massimo Pavanel che ha preso il posto di Andrea Bonatti ma la scossa non c’è stata.  Ma alla fine, tutti questi movimenti, convengono davvero?

I dati Restando nel girone del Nord uno solo è l’esempio virtuoso. Il Vicenza, con Modesto al posto di Baldini, adesso viaggia a un ritmo da promozione: la media del tecnico veneto è di 2,66 punti a partita in una striscia di sei gare senza mai perdere con cinque successi e un pareggio contro il Pordenone in trasferta. Francesco Baldini, nello sfortunato avvio, aveva viaggiato a 1,4. Una rivoluzione. Stessa sorte di Baldini è toccata a Tacchinardi esonerato alla quarta giornata dal Lecco, a Cevoli cacciato dal Novara dopo 16 partite, a Caneo esonerato dopo 18 turni dal Padova che ha preso oggi Torrente, a Fabbro dopo 5 turni allontanato dalla Pergolettese, a Scalise del Piacenza via dopo 5 turni e al Trento con D’Anna esonerato dopo la settima partita (al suo posto Bruno Tedino) così come Bonatti mandato via dalla Triestina dopo la settima giornata che si è affidata a Pavanel. 

Trento e Trieste flop Lorenzo D’Anna viaggiava sulla panchina del Trento a un ritmo da zona salvezza con una media di 0,71 punti mentre il successore Tedino ha fatto lo stesso 0,72 a partita. A Trieste Bonatti viaggiava con una media di 1,0 punti a partita (7 nelle prime 7 gare) mentre Pavanel ha fatto peggio: 0,45 punti di media in 11 partite. Col senno di poi sia il presidente del Trento Mauro Giacca che quello della Triestina Simone Giacomini si saranno pentiti di questi tecnici scelti al posto degli esonerati visto che al netto di molte attenuanti e del credito che gli è dovuto, il cambio di passo non l’hanno garantito.