Serie C

Trento, c’è poco da stare allegri se si perde così al ballo dei debuttanti

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Partenza con problemi difensivi per il Trento

Redazione ITASportPress

Il Trento ora ha fretta di voltare pagina. La prima contro la Juventus NG è stata come un salto nel vuoto. Gli uomini di mister Lorenzo D’Anna hanno perso contro un avversario giovane e con molti debuttanti in Serie C. I bianconeri Nzouango Bikien, Mulazzi, Bonetti e Besaggio, alla loro prima gara tra i professionisti hanno fatto bene ieri.

Per la fazione di critici dell’allenatore gialloblù, non sono bastate infatti le assenze a giustificare il flop di Alessandria e il calcio proposto. D’Anna nel dopogara è stato decisamente più diplomatico, apprezzando la fase offensiva della squadra («Mi è piaciuta la proposta di calcio, l’identità e la reazione») rimarcando come gli infortuni difensivi hanno complicato inevitabilmente la strada verso la vittoria. Esaminati gli atti, soppesati gli appunti di cronaca e le annotazioni tattiche, noi crediamo che la Juventus NG abbia giocato meglio, e non di poco, e che il Trento abbia vivacchiato per almeno un’ora di gioco nella speranza che qualcuno dei suoi campioni o presunti tali estraesse dal cilindro la giocata risolutiva. 

Il Trento dei primi 45’ è stato piatto, portatore di un giro-palla insano, orizzontale e stracco. Qualche fiammata a sinistra, sulla destra e stop. Il Trento del primo tempo è stato incapace di appesantire la frizzante leggerezza della Juventus, agile e dinamica grazie alla gioventù bianconera. A inizio stagione è sempre difficile trovare gli automatismi, avere tempi di gioco perfetti e i meccanismi d’attacco sono molto delicati. La precisione deve unirsi alla brillantezza. Certo se Marchegiani va a farfalle, Garcia Tena e Carini fanno errori da principianti poi il piano si complica.

La partita di Alessandria ha dimostrato come i gialloblù non abbiano un piano B, un’idea di gioco che possa essere cambiata in corso d'opera oppure surroghi le mancanze fisiologiche per infortuni dei giocatori titolari. A meno che il piano A non preveda esclusivamente che Pasquato e Bocalon provvedano a tutto. Nel caso, non si andrà troppo lontano. La posizione della società è chiara: rimettersi subito al lavoro e con quello poi arriveranno anche i risultati. Anche perché nel calcio non è importante partire bene, ma finire forte. 

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