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Serie C

Trento, D’Anna allo sbando e società riflette. L’analisi di un esonero annunciato

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La squadra è sfiduciata e in evidente crisi d’identità, il tecnico è in confusione e il club inizia ad avere perplessità sull’operato di D'Anna

Redazione ITASportPress

Dopo il deludente pareggio contro l’Arzignano, quel che salta agli occhi, guardando il Trento è la confusione. E’ il concetto intorno al quale interrogarsi, perchè è il segnale principe di una situazione che si è fatta grave tanto da aver fatto sbottare il dg Corrado Di Taranto che ha messo tutti in discussione dopo l’1-1 di oggi. La squadra gialloblù vista contro l’Arzignano, è la stessa brutta copia delle precedenti partite: smarrita, scollata, a tratti isterica, puntuale nella ripetizione degli errori, nel modo in cui subisce gli avversari, nel modo in cui perde o pareggia le partite sciogliendosi come neve al sole anche dopo il vantaggio. Giocatori confusi anche da scelte tattiche sbagliate dell’allenatore Lorenzo D’Anna che è il principale responsabile di questa partenza deludente del Trento. Moduli e reparti cambiati più volte anche durante gli stessi 90 minuti, quei pochi leader del gruppo nettamente al di sotto delle loro possibilità tecniche e fisiche. E no, non è tutto spiegabile con l’assenza di Pasquato. Ora Lorenzo D’Anna non riesce a trovare la soluzione e la sua gestione dà spazio a tanti punti di domanda. Le risposte o arrivano già a Mantova in Coppa Italia mercoledì oppure contro il Renate in campionato domenica prossima sulla panchina del Trento potrebbe non prendere posto l’ex difensore del Chievo. 

Scelte Per adesso solo ombre per il Trento che in questo avvio di stagione non è mai stato dominante nonostante le fragilità delle squadre avversarie affrontate che non sono certamente il Padova o il Novara. Il senso di smarrimento è diffuso in ogni ambito e D’Anna non deve cercare alibi. Non va bene appellarsi agli episodi o agli errori difensivi. Stavolta deve alzare la mano e dire con fermezza: “Sono io il primo responsabile, devo trovare una soluzione e far meglio”. Finora il mister, che in C non ha tanta esperienza, ha sbagliato molto. Il confine tra scelte coraggiose e sbagliate a volte è molto sottile. Altre volte ancora lo stesso limite per la verità è stato sorpassato. In questa squadra c'è un’assuefazione generale alla nuova dimensione di mediocrità. 

Società delusa Quando i problemi non si risolvono e si ripresentano, a cadenza settimanale, senza che neppure la terapia d’urto sortisca effetto, vuol dire che la situazione è più che complicata. L’aria è pesante, dentro il Trento. E chiama in causa tutti, giocatori compresi, pure se inevitabilmente nel mirino finisce l’allenatore. Non può essere altrimenti. E allora è giusto andare dritti al punto: Lorenzo rischia l’esonero oggi più che mai. E’ un tema di discussione oggi, saranno decisive Mantova e Renate. La fiducia del club non può essere illimitata, neppure a fronte di un’ampia apertura di credito troppo presto sbandierata. Il Dg Di Taranto ha stabilito un orizzonte temporale, per la prima volta pubblicamente. La società ha finalmente preso in considerazione l’idea di cambiare allenatore se non sarà riuscito a dare una sterzata alla situazione. La preoccupazione non può essere nascosta, a tutti i livelli. La società pensa di aver fatto il massimo, per spalleggiare D’Anna. Pensa di averlo fatto sul mercato accontentando l’allenatore. Ma la società è stata vicina al tecnico anche con le mosse più recenti: è già intervenuta pesantemente, il giorno dopo la sconfitta con il Mantova. Il patron Mauro Giacca a Itasportpress disse: “Non sono preoccupato e D’Anna ha la nostra stima e non è a rischio”. Era quella la terapia d’urto, appunto. Ora le risposte deve darle l’allenatore. Non solo lui, certo. Ma è lui a capo del gruppo. E sta a lui trovare le soluzioni al caso. Sta a lui capire perché gli stessi giocatori della scorsa stagione ora hanno un rendimento lontanissimo dal passato: non si può spiegare tutto con l’assenza di Pasquato o di alcuni difensori che durante il ritiro estivo non sono stati presenti per Covid o per problemi muscolari. Sta a D’Anna capire come dare stabilità, magari con decisioni meno istintive: il Trento non ha leader forti e riconosciuti dentro il gruppo, nel bene e nel male in casi come questi l’allenatore incide di più. Sta a D’Anna e al suo staff trovare il modo di dare un gioco al Trento e restituire brillantezza fisica alla squadra. Le risposte vanno trovate subito: la società aspetta una sterzata immediata, la pretende da D’Anna e la prossima partita servirà al club per capire se c’è unità d’intenti e se il tecnico è ancora padrone della situazione.

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