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Malagò: “Supercoppa a Gedda? Trionfo dell’ipocrisia…”

"I prossimi Mondiali saranno in Qatar dove le leggi..."

Redazione ITASportPress

Intervenuto durante la trasmissione radiofonica Radio Anch'Io Sport, Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha affrontato diversi temi del mondo dello sport. In particolar modo si è soffermato sulle possibili riforme attuate dalla politica, sulla candidatura per le Olimpiadi del 2026 di Milano-Cortina e sulla prossima Supercoppa italiana che vedrà confrontarsi Juventus e Milan in Arabia Saudita e le relative polemiche legate al caso che coinvolge la discriminazione di sesso tra uomo e donna.

MILANO-CORTINA 2026 - "Il sogno continua. Tra qualche giorno avremo un altro consiglio per discutere ancora meglio alcuni dettagli della candidatura. Ho sentito anche Giorgetti e saranno fatti anche alcuni passaggi formali". "Se ci sono sviluppi sulle riforme? Come detto, parlo costantemente con Giorgetti, quindi qualche miglioramento verrà attuato. Non intaccherà la preparazione degli atleti per Tokio, questo posso dirlo, ma il tema è che non è affatto semplice stabilire quello che è preparazione olimpica e quello che non lo è. Gli impianti fanno parte del patrimonio e il problema è su chi li gestisce''.

SUPERCOPPA - Impossibile non commentare anche le recenti polemiche legate al calcio e alla Supercoppa Italiana che verrà disputata il 16 gennaio in Arabia Saudita, con la questione delle donne allo stadio che sta generando non poche riflessioni: "Sul caso della Supercoppa a Gedda c'e' il trionfo dell'ipocrisia da parte di tante persone. Il problema è sorto con la vicenda dei biglietti, la donna che prima non poteva andare allo stadio ora ci può andare in determinati settori. Questo è quanto accaduto". E poi specifica: "Ovviamente tutto quello che succede in Arabia non mi trova d'accordo''. 'La Lega di Serie A - aggiunge e spiega Malagò - è un ente privato, fa un bando e dice quale posto o città possono ospitare nei prossimi cinque anni la finale della Supercoppa. La migliore offerta è stata quella dell'Arabia Saudita, il bando è stato giudicato a luglio del 2018. Ricordo poi che stiamo facendo di tutto per riuscire a rivedere la Nazionale italiana ai prossimi Mondiali che si terranno in Qatar, che è un Paese incui alcune leggi sono anche più restrittive dell'Arabia Saudita. O si prende una linea chiara e molto forte, che personalmente non condivido, o non lo si può fare quando i cavalli sono scappati".