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IL RACCONTO

Mané e quel contratto di morte: “Se fossi morto, dovevano dire che era colpa mia”

Mané Bayern Monaco
L'aneddoto svelato dal calciatore senegalese

Redazione ITASportPress

Sadio Mané è un personaggio molto particolare. Il senegalese si è distinto per la sua umiltà dentro e fuori dal campo e soprattutto per il suo attaccamento al Senegal, sua nazione di nascita. In questa sessione di calciomercato è approdato al Bayern Monaco, lasciando il Liverpool dopo sette anni con la maglia dei Reds. In un'intervista a Pro Direct Soccer France, il giocatore ha raccontato un particolare aneddoto risalente alla scorsa Coppa d'Africa. L'attaccante aveva ricevuto un duro colpo alla testa negli ottavi di finale contro Capo Verde, che lo avrebbe escluso dai quarti di finale per protocollo medico. Questi provvedimenti sono stati ignorati da Mané, che ha deciso di giocare contro la Guinea nonostante il rifiuto del club, dello staff medico senegalese, dello staff tecnico e della Federazione. Questo il suo racconto:

"Quando mi sono infortunato contro Capo Verde e ho avuto una commozione cerebrale, non ne ho mai parlato quel giorno. Il Liverpool ha fatto pressioni sulla federazione e ha scritto una lettera alla FIFA dicendo che avevo bisogno di almeno cinque giorni di riposo , il che significava che avrei saltato le partite. quarti di finale. So che non dovevo giocare e decisi di fare un contratto. Sarà una mia responsabilità, firmerò. Se fossi morto, dovevano dire che era colpa mia. Ma hanno detto: ' Sadio, non puoi giocare' ma io ho detto: 'no, no, è fuori questione'. Non ho firmato il contratto perché mi dissero che non era possibile stipularlo, ma ero pronto a farlo. Il dottore mi disse: 'Va bene gioca, ma faremo un controllo la mattina della partita'".

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