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Marchisio dice addio al calcio: “Non riuscivo ad essere quello di sempre. Futuro? Non so ancora”

Claudio Marchisio (getty images)

La conferenza dell'addio al calcio dell'ex Juventus

Redazione ITASportPress

Si è tenuta alle ore 15 all'Allianz Stadium la conferenza d'addio al calcio giocato di Claudio Marchisio, che ha deciso di dire basta all'età di 33 anni: "Non basta solo il talento, ma anche dedizione e fortuna. Di fortuna ne ho avuta tanta in carriera, ringrazio allenatori e compagni di squadra che ho avuto, è stato un sogno vissuto con tutto me stesso. Alla Juventus come all'Empoli e allo Zenit. In estate ero in riabilitazione, in me era scattato qualcosa: la mia testa voleva fare qualcosa, il corpo però non reggeva più, quindi se non si riesce più a dare quello che hai sempre dato, è giusto arrivare a questa decisione, a prescindere dall'età".

E ancora, sulla scelta: "È importante ciò che si sente dentro, sono arrivate anche offerte importanti, ma dentro di me sapevo che non avrei rispettato quello che è Claudio. Ho vinto tantissimo e le emozioni rimarranno per sempre con me, il mio sogno era arrivare alla Juventus e giocare nella mia squadra del cuore e ci sono riuscito, anche grazie alla mia famiglia. Non so ancora cosa farò ora, non mi precludo nulla,vedremo se proseguirò nel calcio oppure no. Mi prendo del tempo per pensare al futuro".

Una decisione anche per il fatto di non aver trovato offerte allettanti? "Avevo sempre detto che altre offerte in Italia non le avrei considerate e così ho fatto (si era parlato del Brescia, ndr). Avevo rinunciato al contratto con lo Zenit per rispetto, sapevo che avrei saltato gran parte della stagione, quindi mi sembrava giusto agire così. Ripeto, mi sono guardato dentro e ho capito che a ceti livelli non avrei più potuto proseguire".

I rimpianti della carriera: "Di sicuro quelli di non aver vinto la Champions League con la Juventus e l'Europeo con l'Italia. La Serie B in bianconero? Un'annata importante, per me contava solo vestire quella maglia, non tanto la categoria. Ero felicissimo in quel momento, dovevo sfruttarlo al massimo. Sono contento di aver lasciato un bel ricordo e forte nei tifosi della Juve. Mi piacerebbe rigiocare la partita di Berlino, quella finale contro il Barcellona fu molto combattuta. Basterebbe anche solo parte del secondo tempo".

Sui nuovi Marchisio nel panorama calcistico italiano: "Penso che Sensi e Barella stiano facendo grandi cose, la Nazionale ha bisogno di talenti in generale, non solo di nuovi Marchisio o centrocampisti di simili caratteristiche. Negli ultimi tempi si sta facendo un bel lavoro, da italiano mi auguro che l'Italia torni ad alti livelli, come anni fa".