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Claudio Marchisio (getty images)
Claudio Marchisio si racconta e lo fa in un'interessante intervista rilasciata al Corriere della Sera. Calcio, mercato, Juventus ma anche un tema delicato como l'omosessualità nel mondo del pallone. L'ex Principino bianconero si è espresso a 360°.
"Avevo 21 anni, avevo appena cominciato a giocare nella Juventus e Capello, allora a Madrid, mi voleva", ha esordito Marchisio parlando di un curioso retroscena di mercato. "Dissi di no perché volevo giocare nella mia squadra del cuore, davanti ai miei genitori, nella mia città".
E sul tema delicato in casa bianconero degli scudetti vinti e quelli tolti: "Lo sa benissimo anche lei quanti sono. Non si rivendicano gli scudetti tolti per l’albo d’oro, ma per reclamare una differenza di trattamento subìto rispetto alle altre squadre", ha risposto l'ex centrocampista rivolgendosi al suo intervistatore.
Ma anche diversi temi delicati nel mondo del pallone: "I problemi sono gli stessi del mondo. Il razzismo, le differenze di genere, le discriminazioni. Mi hanno molto colpito le parole scritte dall’americano McKennie. È giovanissimo, appena arrivato, ma ha subito fatto sentire la sua voce. Tabù omosessualità? Nessun mio compagno mi ha mai detto di essere gay, ma non è vero che negli spogliatoi non se ne parli. C’è omertà, senza dubbio. Sia per la reazione dell’opinione pubblica sia all’interno dello spogliatoio. Sa quelle battute stupide sulla saponetta? Ecco, meglio evitare. Uscire dagli schemi è difficile".
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