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Marotta: “Mille tifosi allo stadio non significativi per bilancio. Speriamo almeno nel 40% nei prossimi mesi”

Marotta Inter (getty images)

L'amministratore delegato dell'Inter sul tema pubblico negli impianti

Redazione ITASportPress

Beppe Marotta fa il punto sulla situazione legata al ritorno dei tifosi allo stadio. L'amministratore delegato dell'Inter ha appreso con gioia il ritorno di 1000 tifosi negli impianti di calcio ma allo stesso tempo è concreto riguardo all'impatto, praticamente nullo, sul bilancio dei club.

Marotta: "Speriamo nel 40% di capienza"

Marotta Inter (getty images)

Parlando a La Stampa, Marotta ha detto: "Il Governo ha accolto le nostre richieste? Sì, è un ottimo segnale. Lo salutiamo con grande senso di responsabilità. Le società saranno sicuramente in grado di garantire la sicurezza e la tutela della salute all’interno degli stadi. Abbiamo già dimostrato di riuscire a mettere in pratica protocolli efficaci. Questo è un buon inizio". Ma per l'ad nerazzurro 1000 persone sono ancora troppo poche: "Capiamo la prudenza del governo di fronte all’emergenza della pandemia. Ma è comprensibile che le società di calcio spingano per arrivare a una capienza più elevata. Nello studio della Lega Serie A, preparato nei mesi scorsi, si parla di un riempimento pari al 40% del totale degli stadi italiani. Non so se si potrà arrivare in breve tempo a quel livello, ma noi speriamo di poter andare oltre mille già nel corso dei prossimi mesi".

E nel dettaglio, parlando anche a livello economico: "Bisogna capire che ci troviamo di fronte a un’emergenza. E dobbiamo dire grazie per questa apertura incoraggiante. Il calcio è stato riabilitato. Però è chiaro che il pubblico ci manca. Si avverte l’assenza del suo calore e della spinta ai giocatori durante le partite. Ma ci manca anche a livello economico. I ricavi da botteghino sono una componente importante dei nostri bilanci”. E ancora sugli spettatori: "Mille persone non rappresentano una voce significativa per gli incassi di una società di calcio. Questa prolungata rinuncia agli introiti da biglietti e abbonamenti crea notevoli problemi ai club italiani".