Miccoli: “Io leggenda del Palermo. Mentalità Juve fa la differenza”

Lo scorso mese di dicembre Fabrizio Miccoli ha appeso le scarpe al chiodo. In carriera l'ex attaccante pugliese ha segnato per tante squadre e tra queste è rimasto particolarmente legato al Palermo: ben sei stagioni da assoluto protagonista con i rosanero, ora in crisi di risultati e alle prese con l'ennesimo cambio di allenatore in stagione. Il salentino, a TMWRadio, ha parlato della situazione difficile del club siciliano e non solo: "Preferisco parlare in un altro momento del Palermo, non adesso. Spero però, per la città e per gli straordinari tifosi, che alla fine arrivi la salvezza. Mi viene impossibile immaginare il Palermo in Serie B. Sono stato amato non perché regalavo cannoli o cassate, o perché leccavo il culo alle persone, bensì perché sono una leggenda in quella squadra. Ho pure tirato un rigore con il crociato rotto".

LA JUVENTUS SCHIACCIASASSI -"Ha un passo in più e lo sta facendo vedere. Lo scudetto sarebbe meritato, anche se sarei dispiaciuto per il Napoli, perché credevo che potesse restare in vetta fino alla fine e interrompere la monotonia e lo strapotere della Juventus. Ha inciso la mentalità? Sì, indossare la maglia bianconera ti porta a fare di più di quel che sei".

IL PARERE SULLA FIORENTINA - "Ha iniziato bene, era la squadra che giocava il miglior calcio in Italia. Ora, invece, sta attraversando un momento difficile e delicato, ma penso che possano uscire da questa situazione perché hanno un gioco bello da vedere. C'è da dire che stanno mancando i gol di Kalinic. A Firenze tutti tifano Fiorentina, e e questo è fantastico. Spero che la viola possa tornare al livello di prima, soprattutto per il calcio italiano".

CHIOSA FINALE SU CORVINO - "Ci siamo incontrati tramite un nostro amico in comune, è stato bello per entrambi. Magari, serviva per chiarirci".

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