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Mkhitaryan ricorda: “Ho scommesso 50 euro in allenamento con Klopp e ho dovuto pagare. Ma in partita…”

Mkhitaryan Klopp (getty images)

Parla il calciatore armeno ora alla Roma

Redazione ITASportPress

A tutto Henrikh Mkhitaryan. L'attaccante armeno ora alla Roma si è raccontato in una lunga ed interessante intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica. Il calciatore si è soffermato ovviamente sul presente in giallorosso ma ha raccontato anche alcuni dettagli e retroscena passato con l'attuale mister del Liverpool Jurgen Klopp, suo allenatore ai tempi del Borussia Dortmund.

Mkhitaryan: passato, presente e futuro

 Mkhitaryan (getty images)

"Il mio primo ricordo del calcio è legato a mio padre Hamlet", ha spiegato Mkhitaryan. "Era attaccante, andò a giocare in Francia e lì ho iniziato a seguire le partite. È morto quando avevo 7 anni: quando si ammalò siamo tornati a Erevan e lì sono andato a scuola calcio".

E ancora sul passato: "Klopp al Dortmund per me è stato quasi uno psicologo. Ero molto severo con me stesso, per un errore potevo chiudermi in camera e non parlare con nessuno per due giorni, o addirittura staccare il telefono. Mi ha aiutato a raggiungere un maggiore equilibrio, a capire che se hai dato tutto, un errore non conta. Con lui ho giocato al mio livello massimo". Un aiuto arrivato anche in forme piuttosto originali: "Prima di una gara con l’Eintracht, durante un esercizio sui tiri in porta, mi sfidò: 'Se fai più di sette gol ti do 50 euro, sennò me li dai tu'. Ovviamente non feci sette gol e gli diedi i 50 euro. Ma il giorno dopo in partita segnai due gol e allora gli dissi: 'Mister, ora me li ridai quei 50 euro'. È stata l’unica scommessa che ho fatto in vita mia".

Infine un pensiero sul presente alla Roma e sul futuro, magari sempre a tinte giallorosse: "La Roma era una possibilità per dimostrare di poter ancora giocare bene. La Roma ha creduto in me, si vede da come gioco che qui sono felice, no?". E sul rinnovo di contratto: "Non c’è stato tempo di parlarne, in pochi giorni abbiamo avuto l’Inter e ora la Lazio. Presto ne parleremo".

Sulla Serie A: "Penso sia sottovalutata. In Inghilterra dicevano che il livello era calato molto, ma un campionato non si giudica solo per il numero degli spettatori: da subito ho notato una qualità in campo molto elevata".

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