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DELUSIONE

Monza, Galliani: “Che amarezza non andare in A. Solo Balotelli mi ha chiamato…”

Galliani (getty images)

L'amministratore delegato dopo l'uscita dai playoff del club

Redazione ITASportPress

C'è grande delusione in casa Monza per il mancato approdo alla finale del playoff per la promozione in Serie A. A raccontare la grande amarezza è stato Adriano Galliani al Corriere della Sera che ha rivelato i momenti successivi al confronto contro il Cittadella e alla reazione dell'ambiente brianzolo: dal patron Berlusconi ai calciatori.

Monza, l'amarezza di Galliani

 (Getty Images)

FEDE - "Dopo la partita col Cittadella, quella del ritorno, ho chiamato Alberto, il mio autista, e mi sono fatto portare alla chiesa di Lesmo. Era chiusa ma lì fuori ho pregato. Se l’esperienza del Covid ha cambiato il mio approccio alla vita? Completamente. Le basti sapere che lunedì mentre tornavo da Cittadella ho rischiato un incidente con un’autobotte che ha cambiato improvvisamente corsia. Altro che preoccuparmi per la sconfitta: se mi fosse venuta addosso, il risultato della partita sarebbe stato un’inezia al confronto. La mattina dopo ero alla chiesa del Carmine per ringraziare la Madonna", ha detto Galliani.

MALATTIA - "La mia esperienza col Covid e il rapporto con Berlusconi? Il presidente oltre ad avermi mostrato affetto nei giorni del ricovero, mi ha fatto un regalo meraviglioso. Aveva letto la mia intervista a Maria con te, in cui dichiaravo che senza l’aiuto della Madonna sarei sprofondato in un abisso e che La ringraziavo per il sostegno. Ho rischiato di morire e nel pericolo mi sono rivolto a Lei ogni giorno. Silvio Berlusconi mi ha sorpreso donandomi un quadro che ritrae una Madonna con Bambino. Fantastico. L’ho sentito giovedì sera dopo la partita. Era deluso e dispiaciuto come me. Il nostro obiettivo era la promozione in Serie A".

CALCIO - E appunto sulla grande delusione dopo il doppio confronto col Cittadella: "Abbiamo fallito per una sola rete. Provo grande amarezza. Se avessimo vinto 3-0 ci saremmo giocati la finale per la A col Venezia. In ogni caso resta la soddisfazione di aver procurato al Monza, con il terzo posto solitario nella regular season, il miglior piazzamento della storia del club. Anche nel 1979 la squadra si classificò nella medesima posizione, ma con il Pescara con cui perse poi lo spareggio".

REAZIONI E FUTURO - "Obiettivi per prossima stagione? Dobbiamo vendere una marea di calciatori e questa volta prima di indicare l'obiettivo devo capire da chi sarà composta la rosa. Balotelli? Nonostante gli infortuni ha fatto un semestre positivo e ha segnato sei gol. A Mario voglio un mondo di bene. Subito dopo il 2-0 al Cittadella sono tornato al Brianteo, non ho manco guardato gli highlights della partita. A mezzanotte nessuno aveva avuto il coraggio di chiamarsi. Solo Mario. Mi ha chiesto 'Boss come stai? Stai su con il morale'. Mario è uno dei pochissimi giocatori che ho avuto in tutti questi anni a darmi del tu".

MISTER - Un pensiero anche al futuro tecnico con la posizione di Brocchi in dubbio: "Dopo decenni nel mondo del calcio ho compreso che le decisioni non si prendono mai a caldo. Prima dovrò parlare con il presidente, la nuova stagione inizierà a Ferragosto con la Coppa Italia. Inzaghi? È presto per fare nomi: rifletteremo e sceglieremo il profilo migliore".

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