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Napoli, De Laurentiis: “Vendo Insigne per 200 milioni. San Paolo? Un incubo, gare Champions a Bari”

Aurelio De Laurentiis (Getty Images)

"Ho dato in mano a mio figlio Edoardo le chiavi del Napoli. Ora, dopo tanti anni, potrò quindi dedicarmi di più al cinema e alla tv"

Redazione ITASportPress

Diversi gli argomenti trattati da Aurelio De Laurentiis durante un'intervista rilasciata ai taccuini del Corriere dello Sport; ecco quanto dichiarato dal presidente del Napoli:

OBIETTIVI - "Penso che sia molto importante aumentare la competitività del proprio club e per poterlo fare bisogna aumentare il fatturato. Per farlo bisogna arrivare il più lontano possibile, magari vincendo una delle due coppe europee. Meglio se la Champions League. Il vero obiettivo è questo. Poi se uno riesce a conquistare anche lo Scudetto... Lo Scudetto passa da molte più partite: in Serie A sono 38, mentre in Champions League sono 13. A Napoli esiste il grande sentimento della cabala. Come fai a non pensare di poter vincere lo Scudetto? Devi assolutamente credere di potercela fare. Però, razionalizzando il processo, dico che vincere il tricolore non mi fa fatturare di più; vincere la Champions League, invece, mi consente di acquistare giocatori più importanti per il Napoli. Questo però non vuol dire che io non voglia vincere lo Scudetto".

ANCELOTTI - "Con Ancelotti voglio stare tutta la vita, credo molto in lui e per questo l'ho fortemente voluto. Da parte mia non avrà mai una sollecitazione e aspetterò sereno qualunque cosa accada. Sono più che garantito dalla sua personalità e dalle sue capacità".

EDOARDO - "Ho dato in mano a mio figlio Edoardo le chiavi del Napoli. Ora, dopo tanti anni, potrò quindi dedicarmi di più al cinema e alla tv".

CASTEL VOLTURNO - "A maggio ho rimesso mano a Castel Volturno dove le ruspe sono entrate e hanno abbattuto tutto. Adesso il nostro centro è trasformato. Ho individuato inoltre 25 ettari dove costruirò un centro per il settore giovanile e creerò un bacino di fornitura di calciatori per il Bari e per il Napoli".

KOULIBALY - "Non c'è una una clausola rescissoria nel nuovo contratto di Koulibaly. Una clausola rescissoria "simbolica" ce l'ha Insigne: con Raiola abbiamo stabilito che se arriva un'offerta da 200 milioni di euro lo vendiamo. Non è un accordo scritto, ma verbale: 200 milioni di euro, chiaro?".

SARRI - "Le recenti dichiarazioni di Sarri sono completamente inesatte, ma non mi va di replicare sennò questa diventa una telenovela dai toni antipatici e che non interessa a nessuno. Io sono felice con Ancelotti e non ho più sentito mister Sarri dopo la bottiglia di champagne che abbiamo aperto la domenica sera dell'ultima partita: da allora zero contatti".

ORGANICO - "Questo il mio Napoli più forte? Lo vedremo. Siamo qui per lavorare. Nel calcio non sei artefice del tuo destino perché ci sono altre 19 squadre in Italia e molte di più in Champions League. Dipende anche dagli altri, ma io ho fiducia".

SAN PAOLO - "Per me è un incubo, mi toglie punti a livello internazionale. E' un peccato. Per questo dico 'basta': non faccio più polemiche e mi costruisco un mio stadio. Punto e basta. Non si può più andare avanti così. Serviranno due anni. Nessuno può dirti niente se metti i soldi tuoi e hai i terreni che sono utilizzabili per costruirci un impianto. A queste condizioni può esserci un'accelerazione fortissima. Intanto ho chiesto alla Uefa l'autorizzazione per giocare le gare di Champions League a Bari. Sono pronto a pagare mille pullman per portare i napoletani al San Nicola. Quando sono entrato lì per la prima volta ho capito subito che è un signor stadio. E' stato un po' lasciato andare, ma rispetto al San Paolo è stato costruito nel 1959 da un certo Renzo Piano. Non è come il nostro. Certi giocatori quando l'hanno visto per la prima volta se ne volevano andare da Napoli...".