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Napoli, l’ex Bagni: “La cittadinanza onoraria solo a Maradona? Tutta la squadra la meritava”

"Si celebra il campione e non la vittoria"

Redazione ITASportPress

Mercoledì 5 luglio alle 21:30 in piazza Plebiscito il sindaco di Napoli Luigi de Magistris consegnerà a Diego Armando Maradona le chiavi della città davanti a circa 30mila spettatori. La grande festa sarà a “numero chiuso” poiché Prefettura e Questura, infatti, hanno disposto perla consegna della cittadinanza onoraria al "pibe de oro" un limite di capienza. Ma l'evento organizzato nella città partenopea non ha lasciato indifferenti gli altri ex giocatori del club azzurro i quali hanno vinto il primo Scudetto trent'anni fa insieme a Maradona. Come Salvatore Bagni, che in un'intervista al quotidiano 'Il Mattino ha mostrato il suo disappunto: "Qual è il principio che ha ispirato un gesto simile da parte del Comune di Napoli? Mica la beatificazione di Diego? Si è fatto coincidere questo evento coni trent’anni del primo scudetto, giusto? E allora si faccia presente che fu tutta la squadra a raggiungere quel traguardo. Eravamo un gruppo di amici che si ritrovava ogni giorno sul campo di allenamento di Soccavo con grande allegria e voglia di vincere. Io giocai particolarmente bene quell’anno, lo riconosco, ero nel momento migliore della carriera dopo le esperienze nel Perugia e nell’Inter. Ma vi assicuro che fu la compattezza tra di noi a farci tagliare il traguardo per primi". 

NESSUN RICONOSCIMENTO - "Ci siamo rimasti mali un po’ tutti. Per una vita si è detto e si è scritto che abbiamo fatto la storia del club e della città, però un vero riconoscimento non lo abbiamo mai ricevuto. Trent’anni fa ci soprannominarono “i prìncipi di Napoli”, con il passar del tempo si è per sala memoria. Se io avessi rifiutato? Certo.Avrei detto: o a tuttala squadra o a nessuno. Se ci sono rimasto male? Abbastanza. Oggi non si celebra quella vittoria ma il suo campione più carismatico. Del resto, basta vedere come è naufragata l’idea che Bruscolotti aveva portato avanti il 10 maggio.Hanno addirittura chiuso i cancelli del San Paolo.Con un programma serio e ben organizzato, avremmo meritato una grande festa. Pochi i due scudetti in sette anni di Maradona? Si poteva fare di più".