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Napoli, Rafael saluta: “Vissuti cinque anni meravigliosi. Sulla finale di Doha…”

Il portiere brasiliano: "Ringrazio la società per avermi dato questa fantastica opportunità di giocare in una piazza così calda e straordinaria"

Redazione ITASportPress

Dopo cinque stagioni l'avventura di Rafael a Napoli è giunta al termine. Il portiere brasiliano, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, ha parlato della piazza partenopea a cui si è legato moltissimo e delle emozioni più importanti vissute, come la notte di Doha, quando gli azzurri hanno vinto la Supercoppa Italiana contro la Juventus: "Vado via, ma porterò per sempre Napoli nel cuore. Ho vissuto 5 anni meravigliosi soprattutto sotto il profilo umano in questa città. Ho conosciuto grandi allenatori, persone speciali e una tifoseria eccezionale. Ringrazio la società per avermi dato questa fantastica opportunità di giocare in una piazza così calda e straordinaria".

DOHA - "Avrò sempre dentro la finale di Doha, quando ci penso ho ancora la pelle d'oca. Fu una notte indimenticabile. Quando parai il rigore a Chiellini e Padoin ho provato una emozione che ho ancora nel cuore".

SCUDETTO - "Abbiamo sempre detto tutto l’anno che ci mettemmo d’accordo tutti per vincere, purtroppo non è andata così ma non siamo rammaricati perché abbiamo dato sempre tutto, anche negli allenamenti. Usciamo da questo campionato a testa alta, spero che il prossimo anno sia ancora meglio. Sono convinto che questa squadra può vincere il prossimo anno, i miei compagni avranno ancora più esperienza".

FUTURO - "Voglio restare ancora in Italia o in Europa. Ho vissuto cinque anni bellissimi a Napoli, ma ora è arrivato il momento di cambiare. Ringrazio la società e il presidente, quando ho avuto l’infortunio è stato il momento più brutto della mia carriera, ci vuole tempo per recuperare ma quando rientri non sei al tuo livello. Dovevo guadagnare più forza e sicurezza nel ginocchio, feci bene e poi per una partita sbagliata andai in panchina senza avere più le mia occasioni, il mister fece bene perché non ero in grado di fare più quello che sapevo fare, ma ero dispiaciuto di non aver avuto più occasioni. Ora mi sono ripreso al 100% e sto ancora bene".

SARRI - "E’ l’allenatore ideale per qualsiasi squadra, vive il calcio ogni secondo e ogni allenamento. Capisce molto di calcio e ha il dono della parola, riesce ad accendere il cuore in qualsiasi persona".