IL CASO

Caso scommesse, Gravina: “I ragazzi vanno aiutati. Noi non li abbandoniamo”

Gravina
Il presidente della Federcalcio ha affrontato il caso: "Chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma noi della Figc offriamo anche supporto a chi vuole curarsi"
Redazione ITASportPress

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina ha parlato del clamoroso caso scommesse che ha sconvolto il calcio italiano. Ad oggi i profili sotto indagine sono tre: Fagioli, ufficialmente squalificato per 7 mesi, Tonali e Zaniolo. A riguardo, il presidente della Figc ha parlato quasi come un "padre" nei confronti dei calciatori coinvolti. "Questi ragazzi sono per me come dei figli, non possono diventare carne da macello".

CASO  SCOMMESSE: "Seppur io mi attribuisca tante responsabilità, non sono coinvolto in tutta questa situazione. La ludopatia è una piaga sociale e non solo del calcio italiano. Ci sono 5,1 milioni di soggetti che giocano e 1,5 milioni è estremamente malato, ha bisogno di cure. È evidente che qualcuno appartenga anche al calcio, ma noi non ci tiriamo indietro" ha dichiarato Gabriele Gravina in una prospettiva generale di quello che è il fenomeno di calcio scommesse in Italia. Concentrandosi sui calciatori, poi: "Chi ha sbagliato verrà punito come è giusto che sia, con la massima rapidità e chiarezza. Ma ricordiamo che sono sempre ragazzi. Quindi chi chiederà aiuto l’avrà, perché La Figc non solo deve punire ma accompagnare nel processo di guarigione".


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