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Giroud sfida Platini: “Voglio fare più gol di lui”

Giroud Francia (getty images)

L'attaccante del Chelsea e della Francia vuole il record di realizzazioni con la Nazionale

Redazione ITASportPress

Olivier Giroud non si pone limiti. L'attaccante del Chelsea e della nazionale francese si è detto pronto ad ottenere altri grandissimi traguardi con la Francia, sia a livello di squadra che a livello personale. Parlando nel corso di un'intervista per RMC Sport, il bomber francese ha messo nel mirino... Platini nella classifica dei marcatori di tutti i tempi con la maglia della Nazionale.

Giroud: record e obiettivi

 Giroud (getty images)

Protagonista col Chelsea e con la Francia di gol sempre decisivi, Giroud guarda al futuro e pensa ai prossimi obiettivi: "Voglio lasciare un segno nella storia del calcio francese", ha esordito il centravanti dei galletti e del club di Londra. "Ho giocato 97 partite per la squadra nazionale e spero di raggiungere presto quota 100. Per quanto riguarda il numero di goal, sono letteralmente a due passi da Michel Platini. Superarlo è il mio obiettivo". Il centravanti è infatti il terzo marcatore di tutti i tempi con la maglia della Francia dietro solo Henry e Platini appunto (rispettivamente 51 e 45 contro 35). Ma non solo. Giroud pensa anche, ovviamente, ai risultati di squadra: "Il prossimo anno voglio diventare campione d'Europa con la squadra nazionale francese". Traguardi importanti per l'attaccante che gioca per il Chelsea dal 2018 e che nel mese di aprile ha esteso il contratto fino al 2021 con i blues.

Rumors di mercato

 Giroud (Getty Images)

Un rinnovo di contratto, quello da poco firmato da Giroud, che ha messo a tacere una volta per tutte le voci di mercato che lo davano prossimo alla partenza con Inter e Lazio squadre maggiormente interessate al suo acquisto. Lo stesso attaccante aveva recentemente spiegato i motivi per i quali le varie trattative non erano andare a buon fine: "Il progetto dell’Inter era il più importante per me, poi mi hanno cercato anche Lazio e Tottenham. Ho sentito Conte al telefono, mi conosceva dai tempi del Chelsea e questo per me era un vantaggio. Anche la Lazio ha fatto di tutto per prendermi, i dirigenti sono venuti anche a Londra. Era tutto fatto per un addio, ma alla fine il club non ha voluto farmi andare via: mi avrebbero lasciato partire solamente se avessero trovato un sostituto".