Vigilia della gara con la Finlandia per l’Italia di Roberto Mancini, che a Udine inizierà il suo percorso verso gli Europei 2020. Il c.t. azzurro ha presentato la sfida in conferenza stampa, al fianco del capitano Giorgio Chiellini. Ecco di seguito le parole di Mancini.
MANCINI E LA NAZIONALE – “Non penso sia il mio vero debutto, lo è stato la mia prima partita. Però sicuramente questo è l’obiettivo primario, anche se abbiamo onorato fino in fondo la Nations League ed è stato importante. Vorremmo risalire il ranking che non ci piace un granché, domani bisogna vincere per quello e anche per il sorteggio futuro. Dal primo giorno ho creduto in questo progetto, nei giocatori a disposizione e nei giovani che poi sarebbero arrivati. Chiaro che ci sono delle scelte da fare, è la cosa più difficile lasciare qualcuno a casa. In 10 mesi secondo me siamo migliorati molto, è la cosa più positiva”.
NUMERO 10 – Chi indosserà la prestigiosa maglia numero 10? “Sceglieranno i giocatori, sicuramente ha un peso e un sapore particolare. Lo dice la storia del calcio, è stata indossata sempre dai giocatori più straordinari, quelli che hanno fatto delle cose incredibili”.
FORMAZIONE – “Vogliamo che chi scenderà in campo faccia bene, ma siamo convinti che succederà. Dovevamo già dal mio arrivo trovare una formazione, su chi affidarci e le cose sono andate più velocemente del previsto. Inizia il vero obiettivo, da domani la squadra farà un ottimo gioco e segnerà, ne sono certo“.
KEAN – Lo juventino classe 2000 ha fatto vedere grandi cose quando messo in campo, è cresciuto molto: “Vediamo se lo farò giocare, non è ancora sicuro. Mi aspetto quello che è in grado di fare: non ha l’esperienza di altri, quali Insigne, ma ha forza fisica, entusiasmo e vede la porta”.
FINLANDIA – Il primo avversario di domani sera si chiama Finlandia: “Difficile giocare contro di loro, negli ultimi 2-3 anni si sono comportati bene. Su Pukki devo dire che è fra i migliori giocatori, in Championship ha segnato molto e non è poi lontano dal farli in Premier League”.
RISULTATI E GIOVANI – Queste le dichiarazioni rilasciare al sito Esquire, poco prima della conferenza stampa: “Abbiamo vinto per decenni pensando solamente al risultato finale e questo, adesso, non va più bene. Nel nostro paese abbiamo sempre messo prima il risultato rispetto al come ci si arriva. Nel calcio di oggi se non giochi bene non riesci a vincere con continuità. I giovani hanno bisogno di giocare di più, ai miei tempi c’era chi a vent’anni aveva già 150 presenze in Serie A. I ragazzi di oggi sono tutti bravi tecnicamentte, ma ci vuole anche esperienza internazionale”.
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