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Kempes: “Maradona mai protetto e quando usciva dallo stadio entrava in carcere”

Mario Kempes e Diego Maradona  ( Photo by Alain de Martignac / Onze / Icon Sport )

L'ex campione del mondo con l'Argentina nel '78 dice la sua su Diego Maradona

Redazione ITASportPress

Il rammarico di Diego Maradona è stato di non far parte della Seleccìon che vinse il Mondiale nel '78 in Argentina. Il ct Menotti lo mise nei 40 ma poi non lo convocò escludendolo dai 22 per il Mondiale vinto in finale contro l'Olanda. Mario Kempes che fu uno dei protagonisti di quella nazionale oggi ricorda Diego Maradona in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: «Io ero partito per Valencia nel 1976, quando s’iniziava a parlare di questo ragazzino che faceva meraviglie. Quando torno nel ‘78 per giocare il Mondiale Maradona è già famoso». Maradona non ha mai accettato l'esclusione di Menotti e Kempes dice: «Maradona aveva 17 anni ed era un “problema” per Menotti che pensò con la testa e non con il cuore. Menotti aveva paura di esporlo eccessivamente visto che giocavamo in casa, di caricarlo di un peso grande e rischioso, soprattutto in caso di fallimento. Aveva il suo gruppo costituito e preferì non alterarne l’equilibrio. Prese una decisione ed ebbe ragione, poi si portò Diego al Mondiale Under 20 dell’anno dopo in Giappone: esplose e iniziò la sua fama mondiale». Poi in merito ai momenti bui della carriera di Maradona, Kempes spiega: «Maradona non è stato protetto e lui non fu in grado di proteggersi da solo. Perché non ha avuto un’infanzia, a 16-17 anni era già famoso, e da lì fu un costante assedio alla sua persona. Lui era felice solo in campo, senza giornalisti o gente che lo asfissiava, senza autografi e foto. Una volta uscito dallo stadio entrava in carcere, perché non poteva nemmeno camminare, doveva rinchiudersi. L’unico momento nel quale poteva uscire senza essere visto né infastidito era la notte e ovviamente non è granché positivo. È stato circondato da tanta gente ma mai da un amico vero, uno che gli dicesse “basta così, andiamo a dormire, andiamo a riposare”. La notte è piena di amici che nemmeno conosci. Sono certo che tra tutti quelli che gli sono saltati al collo approfittando della situazione c’era qualcuno che ha provato a dirgli qualcosa e lui non gli ha dato retta, la sua personalità era molto forte. Per una ragione o per l’altra saltarono i freni. E Diego finì contro un muro».