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Schillaci e Italia ’90: “Speravo i miei compagni non segnassero per entrare in campo”

Schillaci (getty images)

Il ricordo di quel Mondiale di trent'anni fa

Redazione ITASportPress

Trent'anni fa il Mondiale Italia '90. Tante emozioni, tantissimi segreti e retroscena come quello raccontato ai microfoni di Libero da Totò Schillaci. L'ex azzurro ha confessato di aver desiderato che i compagni non facessero gol. Il motivo? La sacrosanta voglia di essere protagonista e scendere in campo.

Schillaci e l'aneddoto prima dell'Austria

"Non me lo sognavo nemmeno di giocare un Mondiale così strepitoso", ha esordito Schillaci. "Ci avevo sperato tanto durante l’anno con la Juventus, ma Vicini mi aveva scelto solo all’ultimo. Entrai a Coverciano in punta di piedi, sono sempre stato molto timido. Cercai di mettermi in mostra e così conquistai un posto in panchina". Una panchina che, evidentemente, gli stava stretta: "La partita con l'Austria non si sbloccava, avevamo preso due pali e Andrea Carnevale aveva avuto tante occasioni. Speravo che i miei compagni non segnassero per poter entrare. Credo sia umano aver voglia di rubare il posto ai compagni. In panchina c’erano Serena, Baggio, Mancini, ma Vicini scelse me prendendosi un rischio: ‘Vai e fai gol’. Dopo solo quattro minuti segnai tra due difensori su un cross di Gianluca Vialli. Evidentemente era destino".