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LA RICERCA

Oltre il 50% dei calciatori ha subito insulti e abusi sui social: il report FIFA

Infantino
Il dato contro i calciatori

Redazione ITASportPress

Basta abusi sui social agli atleti. La FIFA vuole combattere l’incitamento all’odio sui social media nei confronti dei calciatori, anche in vista dei prossimi Mondiali del Qatar. Per questa ragione ha pubblicato un rapporto indipendente – in concomitanza con la Giornata internazionale delle Nazioni Unite per contrastare l’incitamento all’odio – nel quale si pone l'accento sul crescente grado di abusi nei confronti degli atleti nel calcio sulle varie piattaforme social durante i tornei internazionali.

In tale ottica, in collaborazione con FifPro, il sindacato internazionale dei calciatori, è stato sviluppato un programma condiviso per combattere l’incitamento all’odio sui social media. Le due associazioni vareranno strumenti di moderazione per proteggere meglio i partecipanti ai tornei e un supporto educativo che preveda anche una consulenza sulla salute mentale da fornire ai giocatori nei futuri tornei Fifa.

Il rapporto della FIFA, che ha sfruttato uno strumento di intelligenza artificiale per tracciare oltre 400.000 post sulle piattaforme dei social media durante le semifinali e le fasi finali di due competizioni internazionali (Euro 2020 e Coppa d’Africa 2021), ha rilevato che oltre il 50% dei giocatori hanno ricevuto una qualche forma di abuso discriminatorio, con gran parte di quell’abuso proveniente dalla nazione di origine dei giocatori.

I commenti omofobici (40%) e razzisti (38%) hanno fornito la maggior parte degli abusi, molti dei quali rimangono pubblicati negli account in cui erano stati originariamente diretti.

Le parole di Infantino e Aganzo

Infantino

Sul tema hanno parlato anche il presidente Fifpro, David Aganzo, e Gianni Infantino, numero uno FIFA: "Gli abusi online sono una questione sociale e come settore non possiamo accettare che questa nuova forma di abuso e discriminazione colpisca così tante persone, compresi i nostri giocatori. Diversi sindacati di giocatori hanno svolto un ottimo lavoro su questo argomento che, collegato al nostro recente rapporto lanciato insieme ad altri sindacati di giocatori, ci fornisce molti spunti per affrontare la questione in futuro. La ricerca come questi rapporti è fondamentale, ma deve portare ad azioni per fornire prevenzione e rimedi. Siamo lieti che questa collaborazione con la Fifa sia un passo costruttivo in questa direzione", le parole di Aganzo.

"Il nostro dovere è proteggere il calcio, e questo inizia con i giocatori che portano tanta gioia e felicità a tutti noi con le loro imprese sul campo. Purtroppo si sta sviluppando una tendenza in cui una percentuale di post sui canali social diretti a giocatori, allenatori, direttori di gara e alle squadre stesse non è accettabile: ogni forma di discriminazione non trova posto nel calcio", le dichiarazioni di Infantino.

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