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Palermo, Caracciolo: “Vi dico la mia su Boscaglia. Spesso parlavamo dei rosa…”

Caracciolo (getty images)

Le parole dell'ex attaccante di Palermo e Brescia

Redazione ITASportPress

Andrea Caracciolo, ex attaccante tra le altre di Palermo e Brescia, commenta l'arrivo sulla panchina siciliana di Roberto Boscaglia, suo tecnico in Lombardia nelle stagioni 2015/16 e 2017/18.

LE DICHIARAZIONI

 Caracciolo Brocchi (getty images)

Le parole dell'attaccante classe 1981 rilasciate per La Repubblica sull'ex allenatore del Trapani: "Ho un’ottima opinione di Boscaglia come allenatore. In campo, è senz'altro uno dei tecnici più bravi che ho

avuto. Le sue capacità e conoscenze tecniche e tattiche sono indiscutibili. Non c’è un solo aspetto del gioco che non conosca perfettamente e di cui non curi i dettagli. Sia la fase offensiva che quella difensiva, con lui vengono seguite e corrette nei particolari. A fine primo tempo di ogni partita spesso diceva delle cose molto utili per farci capire come avremmo dovuto gestire la ripresa. Le sue considerazioni erano sempre pertinenti e ci davano una mano ad interpretare la seconda parte di gara".

L'ISPIRAZIONE - "Se a fine carriera avessi deciso di fare l’allenatore, sicuramente avrei scelto

di seguire lui e il suo metodo di lavoro. È un tecnico da studiare per come gestisce le settimane e le partite Boscaglia è molto bravo e sa di esserlo".

IL SALTO DI QUALITÀ - "Credo che sia un po’ come quei calciatori che si specchiano nelle loro qualità, e capita che perdano qualcosa della loro bravura proprio per questa caratteristica. Però, confido che con gli anni e la crescita personale e professionale, arrivi un progresso anche da questo punto di vista. Gli riconosco tutto il talento per compiere questo salto di qualità".

IL RICORDO - "In ritiro spesso parlavamo di Palermo e del Palermo. Dello stadio pieno, delle emozioni che mi hanno regalato i due anni in cui ho vestito la maglia rosanero. E anche lui mi confidava il fascino che su di lui esercitava quell’ambiente. Sono certo che inizierà nel migliore dei modi la sua avventura e sarà capace di dare presto alla squadra un modo di giocare, un’identità. La gente presto

lo amerà e lo porterà sugli scudi. Lui dovrà essere bravo e gestire quest’ondata di affetto, e a far rimanere la squadra con i piedi per terra".