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IL RACCONTO

Papu Gomez e l’addio all’Atalanta: “Gasperini ha provato ad aggredirmi fisicamente”

Atalanta Papu Gomez (getty images)

"Anche io ho sbagliato e ho chiesto scusa. Lui no"

Redazione ITASportPress

L'addio di Alejandro Papu Gomez dall'Atalanta è stato, fino ad oggi, uno degli avvenimenti in casa nerazzurra che erano rimasti quasi senza una spiegazione. Che fosse successo qualcosa tra il fantasista argentino e l'allenatore sembrava essere quasi scontato ma che si fosse arrivati a tanto, non ce lo si poteva immaginare. Parlando a La Nacion, l'attuale calciatore del Siviglia ha raccontato cosa è accaduto realmente con la squadra e con Gian Piero Gasperini.

ERRORE E AGGRESSIONE - “Ho sbagliato qualcosa presumo, perché in una partita di Champions League ho disobbedito ad un’indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e l’allenatore mi ha chiesto di spostarmi a destra, mentre io stavo facendo molto bene a sinistra. Ho detto di no. Immagino che l’aver risposto così, a metà gara e davanti alle telecamere, abbia creato la situazione perfetta perché si arrabbiasse", ha raccontato Papu Gomez. "In quel momento ho capito che sarei stato sostituito all’intervallo e così è stato. Negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti ed ha cercato di aggredirmi fisicamente”.

BASTA - Parole pesanti quelle del giocatore argentino che a quel punto ha deciso di passare alle maniere forti: "A quel punto ho detto basta. Si può discutere ok, ma l’aggressione fisica è intollerabile. Ho chiesto quindi un incontro con il presidente Antonio Percassi e gli ho detto che non avrei avuto problemi ad andare avanti. Ho capito di aver sbagliato, che da capitano non mi ero comportato bene e che ero stato un cattivo esempio disobbedendo all’allenatore, ma gli ho anche detto che volevo le scuse di Gasperini”.

SCUSE E ADDIO - "Il giorno dopo c’è stata una riunione con tutta la squadra. Mi sono scusato con l’allenatore e i compagni per l’accaduto, ma non ho ricevuto scuse. Come dovevo intendere la cosa? Io avevo sbagliato e lui aveva fatto una cosa giusta? E’ iniziato tutto da lì. Dopo qualche giorno ho detto al presidente che non volevo più lavorare con Gasperini all’Atalanta. Lui mi ha risposto che non mi avrebbe lasciato andare e quindi è iniziato un braccio di ferro che ho pagato: sono finito fuori rosa". Da qui l'addio: "Devo dire che è stato brutto, dopo tutto quello che ho dato per il club. Si sono comportati male. Il presidente non ha avuto le palle di chiedere all’allenatore di scusarsi con me. Così è finito tutto. Ma non è tutto, visto che per me si sono anche chiuse le porte del calcio italiano: non volevano cedermi a nessun big perché dicevano che avrei rafforzato una rivale. Grazie a Dio è arrivato il Siviglia che mi ha permesso di continuare a competere ad alti livelli per poter aspirare alla Copa America. Era quella la mia ossessione".

TIFOSI - "La gente non sa cosa sia successo. Ne sto parlando solo ora. Merita la verità e la merito anche io. Penso che l’intenzione dell’Atalanta fosse quella di dare tutta la colpa a me. In tanti si sono arrabbiati con me perché hanno pensato che volessi andare via, ma non è vero. E’ ora che i tifosi conoscano la verità”.

 Papu Gomez Gasperini (getty images)
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