gazzanet

Parma, l’ex Leonardi: “Il club era già spolpato, non sono l’unico responsabile”

"Tavecchio sapeva tutto, mi ha portato anche dai responsabili del Credito Sportivo per capire se ci fosse la possibilità di avere un finanziamento"

Redazione ITASportPress

Nel marzo del 2015, il Parma dopo anni di gloriosa storia è fallito. La società emiliana si è rimboccata le maniche ed è ripartita dalla Serie D, conquistando subito la promozione in Lega Pro, ma per la città e i tifosi, non è facile dimenticare quei drammatici giorni. Il club era in mano a Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi, il quale rivestiva il ruolo di amministratore delegato e direttore generale, in seguito radiato dalla Figc. L'ex dirigente del sodalizio ducale, si è raccontato a La Repubblica; ecco quanto dichiarato: "I debiti li ho trovati quando sono arrivato nel 2009: erano circa cento milioni, in parte ereditati dalla gestione Tanzi, in parte fatti nei primi anni di presidenza Ghirardi con campagne acquisti scriteriate, con passivi di trenta e quaranta milioni a stagione. Il Parma era già stato spolpato. Non ero in grado di ricoprire il ruolo di amministratore delegato. Sono stato un coglione, lo so. Il mio grande errore. Non era il mio lavoro. La proprietà insisteva ed io ho accettato un po' per vanità un po' perché mi scocciava dire di no: è stato l'errore più grande. Ma ero tranquillo: c'era una "support letter", firmata dalla mamma di Ghirardi e dagli amministratori delle sue società e rinnovata tutti gli anni che garantiva il pagamento dei i debiti".

ESTATE 2014 - "Per la prima volta cominciai a pensare che poteva finire male. Eravamo stati travolti da eventi negativi. Avevamo già pianificato la stagione successiva. La qualificazione in Europa League ci avrebbe portato almeno 12 milioni di euro, avevo venduto Biabiany al Milan per 8 milioni di euro e tutti cercavano i nostri giocatori: eravamo come l'Atalanta quest'anno. Poi il caos: niente Europa League per un problema di incentivi all'esodo e Biabiany non supera le visite mediche. Bruciati 20 milioni in pochi giorni. Anzi, 33 milioni, perché nei mesi precedenti avevamo risolto tutte le problematiche con le società estere per non aver problemi con la licenza Uefa: pagati 13 milioni per chiudere tutti i contenziosi".

GHIRARDI - "Sparito. Fece solo una conferenza stampa  attaccando tutti e da lì ci siamo messi contro anche le istituzioni. Annunciando le sue dimissioni ci ha creato un grave problema di gestione".

TAVECCHIO - "E' venuto a Parma da presidente della Figc a dire che non sapeva nulla. Io dopo la sua elezione sono stato da lui a Roma quattro volte, e in due occasioni era presente anche Lotito, a dirgli che la situazione era drammatica. Tavecchio mi ha portato anche dai responsabili del Credito Sportivo per capire se ci fosse la possibilità di avere un finanziamento. Come può dire che non sapeva nulla?".

TACI E MANENTI - "Con Taci ha fatto tutto Ghirardi, io non sapevo chi fosse. In quel periodo passavo da un collasso ad una crisi depressiva, ero bollito, non avevo più la forza di capire, di reagire. Di Taci ricordo solo che un giorno mi ha fatto passare sette ore davanti ad un fax in attesa del bonifico per pagare gli stipendi che mi annunciava tutti i giorni per due mesi. Manenti l'ho visto una volta e mi è bastato...".

"