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EX PATRON

Preziosi: “Il calcio non mi manca. Il mio Genoa migliore è stato…”

Preziosi
Le parole dell'ex numero uno rossoblù.

Redazione ITASportPress

Di solito era abituato a vacanze di lavoro in questi mesi estivi di calciomercato, ma per Enrico Preziosi, ormai ex patron del Genoa, questa è la prima estate senza calcio e, a La Gazzetta dello Sport, racconta di come ne sia, in un certo senso, ben contento.

ATTUALITA' - "Se mi manca il calcio? No, affatto: so di deludere molte persone, ma negli ultimi tre-quattro anni era cambiato tutto, avevo ormai quasi maturato il rifiuto del calcio. L’ho sempre vissuta con molta emotività. Talvolta sbagliando, ma con una sofferenza continua nelle ultime stagioni. Sono contento di esserne uscito, ma non mi riferisco al Genoa, faccio un discorso generale. Il Genoa, anzi, ha rappresentato un motivo di soddisfazione, con me è rimasto in Serie A per quindici anni consecutivi", ha detto Preziosi.

ENERGIE - "Il calcio porta via tante energie e risorse, anche mentali. Può darsi che Adriano ne abbia bisogno, la sua storia parla chiaro. Di sicuro io l’ho vissuta in modo diverso da lui, che ha vinto tutto e si è goduto il grande Milan. Al di là del rapporto personale, come uomini di calcio parliamo di due percorsi totalmente diversi". "Amici nel calcio? Ho conservato buoni rapporti, questo sì. Me ne accorgo dalle telefonate che ricevo ancora oggi. Ma, le ripeto, per questo il momento giusto per uscire".

RIENTRARE - Sulla possibilità di rivederlo in un altro club: "Mi hanno offerto tantissime squadre, convinti probabilmente che stessi cercando il modo per rientrare. No, grazie. Nella vita c’è un momento per iniziare e uno per finire. Come presenza fisica, non sono stato un ottimo padre e neppure un ottimo nonno, avendo messo quasi sempre le mie energie nel lavoro. Ora posso recuperare".

GENOA - "Rimpianti? Sì, per quello che avrei voluto realizzare e non sono riuscito a fare. Ma sono cambiati i tempi. Oggi il calcio è un’azienda, l’ingresso di tanti investitori stranieri lo dimostra. Io appartenevo a un’altra categoria di presidenti, ma a non mi sono pentito di nulla, ognuno è legato alla sua storia e al suo operato". E sulla squadra ideale: " Non mi chieda nomi. In assoluto il gruppo del 2008-09 guidato da Gasperini con cui sfiorammo il quarto posto. Ci illudemmo di poter competere a lungo per quei traguardi".

BALLARDINI - Tra le ultime querelle legate al calcio e al Genoa c'è quella del rapporto con Ballardini: "Lui ha detto che non ho voluto liberarlo a fine stagione 2020-21? Perché avrei dovuto impedirglielo? Mi sto disintossicando, ma qui devo puntualizzare. Nel giugno di un anno fa ci vedemmo a Forte dei Marmi: io, lui e Marroccu, ma fu un incontro tecnico. Invece, tre giorni prima della trasferta con l’Inter del 21 agosto, mi disse che voleva andare via, ma senza parlare di dimissioni. Chiedeva l’esonero. Avrei dovuto continuare a pagargli l’ingaggio. La storia è diversa", la precisazione dell'ex patron del Grifone.

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