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Rangnick punge il Milan: “Io creo valore, non lo compro. E Ibrahimovic…”

Rangnick Red Bull (getty images)

Il manager torna sulla possibilità ormai sfumata di andare in rossonero

Redazione ITASportPress

Torna a parlare Ralf Rangnick e lo fa ai microfoni del Corriere della Sera in merito al recente accostamento al Milan e la successiva mancata conclusione della trattativa per il suo arrivo. L'ex capo dell'area tecnica Red Bull ha spiegato i motivi che hanno portato alla decisione di non "sposare" la causa del Diavolo e non solo.

Rangnick: "Io creo valore, non lo compro"

Ibrahimovic (getty images)

"Diciamo che sono un trainager. Trainer, allenatore, ma anche manager. Risultato sportivo ed economico fanno parte dello stesso progetto", ha esordito Ragnick. "Un head coach dà il meglio di sé quando sceglie i calciatori adatti al suo gioco e non subisce decisioni altrui. Klopp al Liverpool — con Firmino, Mané, Keita, Matip, Van Dijk, Salah, Robertson, Alisson — lo sta facendo e i risultati sono arrivati. Serve sostenibilità a medio-lungo termine e tutto parte da un concetto: l’idea fortissima del calcio da proporre. L’identità porta al sistema di gioco, alla Red Bull tutte le squadre (Salisburgo, Lipsia, New York e Bragantino) giocano allo stesso modo".

E tornando al Milan e alla mancata firma: "Potrei dire che la causa principale sia stato il Covid. Ero stato contattato a fine ottobre, quando il Milan era quattordicesimo a 3 punti dalla retrocessione. Ero rimasto colpito dalla conoscenza che avevano del mio lavoro passato. Poi Pioli ha vinto 9 partite e ne ha pareggiate 3, così tutto è terminato. Eravamo d’accordo sul fatto che cambiare, a quel punto, non sarebbe stato saggio nell’immediato". E ancora, con tanto di piccola frecciata al club milanese: "Ibrahimovic? Sono ammirato dalla sua forma a 38 anni, ma il mio compito è sempre stato creare valore, non comprarlo. I calciatori vanno cercati quando non li conosce quasi nessuno e quelli più esperti, che sono già nel club e hanno atteggiamento e mentalità convincenti, possono comunque migliorare attraverso il lavoro dello staff".