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Reina: “Napoli? Con ADL rapporti non idilliaci. Juventus più forte fuori dal campo. Sul Milan…”

Le prime parole del portiere spagnolo dopo l'addio alla maglia azzurra: "Ricordi indelebili, avremmo meritato lo scudetto"

Redazione ITASportPress

Nel giorno che ha visto i tifosi del Napoli in blocco chiedere, anzi implorare a Maurizio Sarri di restare alla guida degli azzurri, è stato anche quello dell'addio di Pepe Reina. Il portiere spagnolo ha salutato commosso il San Paolo al termine dell'ultima partita di campionato, prima di iniziare la nuova avventura con la maglia del Milan. Per la prima volta dopo la decisione di lasciare Napoli, Reina ha rilasciato un'intervista, al Corriere dello Sport, per spiegare le origini della propria scelta.

E non escludere un clamoroso ritorno. Forse solo da turista? "Dal punto di vista umano ho conosciuto gente incantevole. Porterò con me il ricordo di un quadriennio in cui io e la mia famiglia ci siamo innamorati della città, delle sue bellezze, della generosità della sua gente. Conserverò ricordi indelebili, dalla prima in Champions contro il Borussia Dortmund alla semifinale di Coppa Italia con la Roma, quando c’era anche Diego in tribuna fino alla finale all’Olimpico contro la Fiorentina. Ma Napoli non si libererà di me facilmente…. Tornavo spesso qui quando ero a Monaco, figurarsi ora che sono più vicino. Mi vedrete in giro...".

Sul piano sportivo, invece, la delusione per lo scudetto mancato resterà indelebile. Reina non si dà solo spiegazioni tecniche: "Siamo stati capaci di andare vicino a un sogno. Lo avremmo voluto vivere assieme, perché s’è creato un sentimento, tra noi e il pubblico, che avrebbe meritato la più indimenticabile delle conclusioni, ma la Juventus lo ha vinto di fatto a Milano. Sono stati più bravi di noi, non solo in campo. Rappresentano una società potente. Forse in Italia soltanto il Milan e l’Inter hanno questa forza. Il destino, in quel week-end, ha deciso per noi. A volte mi viene da pensare e mi dico: magari non eravamo abituati a vincere, dunque è venuta meno quella abitudine di prenderci partite sporche. Poi rifletto e mi accorgo che o nove o dieci volte siamo andati in svantaggio e le abbiamo ribaltate. Non c’è una ragione, ma sono orgoglioso, come lo sono di aver conosciuto Sarri, al quale sarò sempre grato: è stato paterno negli atteggiamenti, gli voglio bene e gli auguro tutte le fortune che merita un uomo del genere".

Impossibile, però, negare che alla base del distacco ci fosse un rapporto non più idilliaco con il presidente De Laurentiis. Reina, infatti, non prova neppure a negarlo: "Posso capire un club che, con un portiere di 36 anni in scadenza di contratto, faccia la scelta di rinnovare. È una filosofia aziendale che va rispettata, ma è anche vero che i miei rapporti con la proprietà non erano più idilliaci...".

Da qui la scelta di accettare la sfida del Milan, club non all'apice della propria storia: "Ho avvertito stima e penso che prepararsi al congedo in uno dei club più titolati al mondo sia una gratificazione assoluta per me. Il passato è lì che parla e io posso e devo solo contribuire a fare in modo che si tornino a vivere certe notti europee. Ma quando ci sarà la partita contro il Napoli sarà un'emozione incredibile, oggi non so neppure dire come la vivrò".

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