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Sabatini si racconta: “Ho fumato più sigarette per Nainggolan che per tutti gli altri. Ho chiamato Sarri per dirgli…”

Sabatini si racconta: “Ho fumato più sigarette per Nainggolan che per tutti gli altri. Ho chiamato Sarri per dirgli…”

"Rubavo le cicche, le rompevo, recuperavo il tabacco e lo mettevo nei pezzi di giornale, li arrotolavo e andavo a fumarmeli in bagno"

Redazione ITASportPress

Walter Sabatini racconta la sua "passione" per le sigarette. Un rapporto viscerale quello tra l'attuale direttore sportivo del Bologna e il fumo che lo ha portato anche vicino alla morte. Recente il suo malessere che lo ha visto andare in coma e poi, fortunatamente, stare meglio dopo diversi mesi di cure in ospedale.

Intervistato da Il Foglio, il dirigente ex anche Roma e Inter ha parlato della sua vita, professionale e non.

MALORE - Sui problemi di salute recenti, Sabatini ha raccontato: "Mi sono sentito male a casa, ho avuto la certezza di morire. Ma non mi ricordo se ho avuto paura. Sentivo la dottoressa nell’ambulanza che diceva 'non ce la facciamo, non ce la facciamo', e io cercavo di darle dei calci, stai zitta, e poi mi giravo verso il mio dottore e chiedevo: 'Ma è vero?', e lui mi rispondeva: 'No, non stasera, non adesso'".

INFANZIA - Il rapporto con le sigarette, però, non è di data recente. Sabatini, infatti, racconta della sua adolescenza: "Rubavo le cicche, le rompevo, recuperavo il tabacco e lo mettevo nei pezzi di giornale, li arrotolavo e andavo a fumarmeli in bagno. La prima sigaretta fu un pezzo di cartone, in garage. Venivano certe folate aspre che mi girava la testa, ma provavo un’eccitazione enorme, uno stordimento bellissimo. Alle sigarette ci penso sempre, è un pensiero fisso, anche stamattina mi sono svegliato alle 4".

E IL CALCIO - Ma le sigarette hanno accompagnato non solo la vita privata di Sabatini, bensì anche quella lavorativa: "Ho fumato più sigarette per Nainggolan che per tutti gli altri: passai la notte al telefono con il direttore sportivo del Cagliari, con Cellino dall’altra parte che spaccava la trattativa, ma sentivo che la voleva fare. Finì alle cinque del mattino, fu dura e fumosa". E poi quel derby di Coppa Italia perso contro la Lazio: "E' stata la sigaretta più dolorosa, ho pensato di morire, se non avessi avuto le sigarette sarei morto realmente".

SARRI - Infine, un retroscena su una telefonata fatta all'attuale tecnico della Juventus Maurizio Sarri, a proposito della sua saluta e della recente polmonite: "Qualche giorno fa ho chiamato Sarri. 'Non ti dico di smettere di fumare, non te lo posso dire proprio io, però rallenta', gli ho detto, 'non ti condizionare tutta la vita futura'. Lui mi ha risposto 'Ma come ca**o faccio?'. E io 'Non lo so, ho smesso anche di prendere il caffè perché non posso fumarci la sigaretta'".E poi ancora, Sabatini rivela: "Zeman era uno che mi stava dietro, quando veniva nel mio ufficio nessuno si azzardava a entrare, c’era una cortina di fumo. Ma come uno possa allenare senza fumare non l’ho mai capito".