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Sampdoria, Regini ai tifosi: “Io scarso? Ok, ma basta insulti alla mia famiglia”

Le parole del difensore blucerchiato ai taccuni de Il Secolo XIX

Redazione ITASportPress

Non corre buon sangue tra i tifosi della Sampdoria e capitan Vasco Regini; intervistato da Il Secolo XIX, il difensore classe '90 analizza così il suo legame con il popolo blucerchiato: "A fine stagione mi sono tolto qualche sassolino, ma non ce l’avevo né con la società né con i tifosi, solo mi ha molto irritato l’immagine che stava uscendo di me che non mi rappresentava per niente: sembravo il giocatore che fa il fenomeno per chiedere più soldi e rifiutare un rinnovo contrattuale. Non era così, la verità è che ero finito in mezzo ai cattivi rapporti tra il mio ex agente e la Sampdoria e questo mi ha fatto sembrare chi non sono mai stato. Probabilmente anche per questo i tifosi mi pungono sui social network, ma se mi conoscessero, e sapessero la persona umile e semplice che sono, dubito che qualcuno si permetterebbe di insultare o minacciare la mia famiglia come avvenuto l’anno scorso sui social. Io ai tifosi chiedo rispetto come tutti. Sia chiaro, dal punto di vista tecnico possono dirmi di tutto, anche che sono scarso se lo pensano, ma insultare la mia famiglia o darmi del presuntuoso per vicende che non conoscono, questo non lo accetto. Specie perché per me la Sampdoria è una famiglia e se potessi scegliere vorrei non vestire mai più altre maglie in vita mia. Cagliari? Non volevo andarci, ho sempre chiarito di voler restare qui. E se posso dirlo, di essere andato quel semestre a Napoli mi sono pentito amaramente. È stata comunque un’esperienza formativa, ma il mio desiderio è sempre stato vestire questa maglia e mai mi vedrei a giocare contro la Sampdoria. Io capitano? Alla prima amichevole sono stato io il capitano ed è un grande orgoglio, un onore. Se sarà la decisione ufficiale per tutta la stagione, non lo so. Non ne abbiamo ancora parlato con il mister, ma se lui decidesse in questo senso sarei onorato. Sono tanti anni che sono qui e per questa maglia ho sempre dato tutto. Poi gli errori ovviamente si fanno, ma l’impegno credo che nessuno possa contestarmelo".