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San Siro ospiterà fiere e concerti dopo addio di Inter e Milan

San Siro ospiterà fiere e concerti dopo addio di Inter e Milan - immagine 1
Ma lo sport potrebbe restare a San Siro con le gare di rugby

Redazione ITASportPress

Inter e Milan non sono più propense a continuare a giocare allo stadio San Siro che viene visto come obsoleto. Le rispettive proprietà dei club milanesi hanno individuato due zone dove costruire il proprio impianto in totale autonomia. In queste ore molti si chiedono cosa ne sarà dello storico stadio. Probabilmente non verrà abbattuto e difatti  il principale promoter milanese, Claudio Trotta, a Il Corriere della Sera ha fatto capire di dare una mano al Comune: «Lo dico da tempo: lo stadio è sostenibile anche senza Inter e Milan. E le modalità sono semplici: l’affidamento tramite gara internazionale a uno o più soggetti che lo ristrutturino e lo gestiscano a 360 gradi per 365 giorni l’anno». Trotta è anche membro del comitato “Si Meazza”, che si è battuto e si batte per il mantenimento dello stadio.

Quindi non più uno stadio legato al calcio per buona parte dell’anno, ma un impianto che possa ospitare eventi e concerti. «Quando a fine novembre – racconta Trotta – abbiamo portato dal sindaco i rappresentanti della società Asm Global per illustragli la possibilità di ristrutturare lo stadio prendendolo in gestione, avevamo esattamente questo intento. Ovvero dimostrare che attraverso una riqualificazione avremmo avuto a disposizione una struttura da utilizzare a tutto tondo e in ogni giorno dell’anno».

Non solo per i concerti, dunque, ma anche per i musical, spettacoli teatrali, fiere e altri sport come il rugby. «Basterebbe una copertura con un tetto portante che consentirebbe di usare lo stadio anche con il freddo e il maltempo», spiega il promoter, aggiungendo che da mesi attendono la documentazione tecnico-legale da parte del Comune al fine di consentire alla Asm Global di presentare una proposta definitiva.

I costi che sostengono a oggi le due società con la loro società compartecipata M-I Stadio - scrive calcioefinanza.it- sono circa di 10 milioni all’anno per l’affitto da corrispondere al comune, di cui 5 o 6 previsti per la manutenzione ordinaria dell’impianto che risale al 1927 nella sua parte più antica e maggioritaria.

«Le cifre che le società pagano per avere San Siro per un concerto sono equivalenti a queste – va avanti Trotta -, pertanto anche il tema economico sarebbe compensato in modo adeguato. Tra giugno e luglio ci saranno 45 serate. La ristrutturazione dovrà tenere conto sia dei diritti dei residenti che di quelli dei fruitori degli show. Seguendo tutti la stessa logica: che lo stadio sia uno spazio popolare di tutti».

Sulla stessa linea d’onda anche Matteo Forte, direttore dei teatri Lirico e Nazionale: «Dobbiamo puntare sulla value exploitation, cioè la massimizzazione del contenitore, in questo caso lo stadio, come fanno all’estero. Opere teatrali, musical, presentazioni di libri, attività e laboratori per bambini, ristoranti e aree commerciali: il Meazza deve vivere sempre e deve accompagnare lo spettatore prima e durante la rappresentazione». Per questo, Forte suggerisce anche «attività permanenti all’interno dell’edificio» e altre che invece cambiano in coerenza al contenuto rappresentato.

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