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IL PARERE

Capello: “Dybala può giocare con Lukaku e Lautaro. Zaniolo la speranza del calcio italiano”

Capello
L'ex tecnico ha detto la sua su diversi argomenti legati all'attualità del calcio italiano e non solo.

Redazione ITASportPress

Intervista al Corriere della Sera per Fabio Capello, storico mister e attuale opinionista di Sky Sport. L'esperto ex allenatore ha affrontato diversi temi tra cui i rumors di mercato delle squadre di Serie A ma anche i migliori talenti italiani e il Var.

CASAINTER - Si parte dal ritorno di Lukaku che sembra ormai cosa fatta: "Quando un giocatore è stato bene in un posto, si è esaltato tanto da esser pagato 115 milioni dal Chelsea e chiede di tornare è molto positivo. Vuole far vedere, c’è della rabbia, della rivincita per non essere stato apprezzato. In Italia non sappiamo difendere, non abbiamo gente in grado di fermarlo: è strabordante. L’Inter è la più attrezzata, credo sia la candidata, ma aspettiamo, il mercato non è finito", ha detto Capello. Un altro colpo in arrivo in casa interista sembra essere Dybala: "Hanno già una struttura di squadra, un po’ si stanno fermando, forse gli è venuto qualche dubbio. Ma Dybala non si discute come qualita". "Se può giocare con Lukaku e Lautaro? Alla Roma giocavo con Totti, Montella e Batistuta. Dipende dal sistema di gioco, l’allenatore deve supportarli. Se la difesa e il centrocampo capiscono che quei tre possono farti vincere allora si sacrificano: è la discriminante".

ITALIANI - Si passa a parlare di Nazionale e anche di giovani italiani per il futuro: "Un giovane su cui puntare? Raspadori. Intelligente, ha qualità, senso del sacrificio, gioca in avanti e difende: sa fare tutto. Zaniolo? È la speranza del calcio italiano, gli auguro che quelle ginocchia rimangano salde: l’Italia ha bisogno di giocatori come lui".

VAR - Infine un parere sul Var e sul fuorigioco semiautomatico: "Il fuorigioco va benissimo, ma quelli al Var capiscono poco di dinamica del movimento calcistico e sbagliano valutazioni. L’altro problema sono gli arbitri: devono fischiare meno e non premiare ogni contatto se uno si butta per terra. Abbiamo troppi ammoniti. Manca ritmo, agonismo, velocità. Riguardavo la finale di Champions Juventus-Milan del 2003, adesso vanno al 50% di quella velocità. Siamo andati indietro".

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