Conferenza stampa di vigilia per mister Massimiliano Alvini, tecnico della Cremonese, che domani affronterà la Roma per la seconda giornata di campionato. Il mister ha presentato i temi caldi della gara soffermandosi sulla sua squadra ma anche sulla forza dei giallorossi di Mourinho.


LA VIGILIA
Cremonese, Alvini: “Roma? Onore sfidare Mourinho. Anche io ho il mio Triplete”
Un bilancio partendo dal k.o. alla prima contro la Fiorentina: ""Abbiamo già giocato con una delle otto sorelle, ripartiamo dalla prestazione e dall'atteggiamento di Firenze. Sicuramente abbiamo analizzato quello che abbiamo fatto bene e quello che potevamo fare. Al Franchi la Cremonese ha fatto la sua partita e dobbiamo ripartire da lì e dal lavoro fatto in settimana".
Sulla gara contro la Roma: "Mi aspetto una partita difficile, bella e in una cornice importante. Mi aspetto una gara da Cremonese, da quella che in questo momento è la nostra identità e i nostri punti di forza. Abbiamo grande rispetto della Roma, sappiamo chi abbiamo davanti e ne siamo a conoscenza, ma vogliamo andare all'Olimpico per fare una partita da Cremonese"
Un pensiero al portiere Radu, reduce dall'errore che ha portato alla sconfitta contro la Viola: "Come sta? Durante la settimana abbiamo dedicato mente e corpo sul lavoro, sincronia completa. Ogni giorno ci siamo concentrati sull'allenamento per cercare di migliorare, nient'altro. Il suo punto di forza è quello di potersi dedicare completamente all'allenamento tutti i giorni. Da lì passa il miglioramento del calciatore. Gli ho detto di dedicarsi completamente al miglioramento".
Infine un pensiero al collega Mourinho: "Per me è un piacere (sfidare la Rome e Mourinho ndr), così come per la Cremonese e Cremona. Per tutti, tifosi, società e città. Giocare contro la Roma è fantastico, gratificante per tutti. Se devo essere sincero, da allenatore per me è straordinario. Nel 2010 faceva il Triplete con l'Inter e io lo facevo con il Tuttocuoio, se penso a 12 anni fa e al fatto che ora ci gioco contro ne sono felice, potergli dare la mano domani sarà bello. Quello che è ancora più bello è ciò che vogliamo fare domani, essere all'altezza di quella tradizione e di quel campo".

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