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L'opinione

Juventus, Cobolli Gigli: “Ingaggiati calciatori sbagliati, tra cui Di Maria e Pogba”

Giovanni Cobolli Gigli
Dopo la clamorosa eliminazione dalla Champions League piovono critiche sul club bianconero

Redazione ITASportPress

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. "Il club non riesce a svoltare, non capisco se porto sfiga o meno... La difesa ha mollato, alcuni bianconeri non sono più gli stessi, proprio come Cuadrado. La squadra ha subito due gol in modo ridicolo ieri. Negli ultimi venti minuti alcuni ragazzi hanno dimostrato il loro valore e il loro potenziale, Iling è stata una vera sorpresa. Questo è il lato positivo in una situazione decisamente negativa per una simile disfatta, anche perché la Champions era un'abitudine per la Juve...".

Problemi di gestione del gruppo squadra e della forma atletica? "C'è qualcosa che non funziona. A me piace Allegri come persona, ma non è riuscito a tirare fuori dal limone il succo il quale si poteva estrarre. Quando si perde i dottori sono infiniti, ma i problemi sono molto seri. Sono stati ingaggiati calciatori sbagliati, tra cui Di Maria e Pogba. Quest'ultimo non ha voluto operarsi ed ora sta pagando lo scotto dell'infortunio. Sono due giocatori prestigiosi per il loro nome, ma per adesso non hanno offerto il loro contributo e non so se lo faranno in futuro. C'è qualcosa da esaminare nella campagna acquisti effettuata... si potevano ingaggiare calciatori della Serie A proprio come Simeone o anche Raspadori, ragazzi sui quali valeva la pena puntare. Anche se il ds Arrivanene sta tentando di diminuire il monteingaggi del club, anche se la mancata qualificazione agli ottavi del torneo sarà una batosta".

Allegri è in panchina per un credito di riconoscenza? "La Juve deve molto a Max, è risaputo che richiamarlo in panchina sia stato un errore di Agnelli, come pure è vero che gli acqusiti del clun hanno rispecchiato la volontà dell'allenatore. Alcuni calciatori credo non riconoscano più il tecnico, la squadra è ancora malata...". I giovani lanciati ieri potrebbero rappresentare un modo per ripararire dal punto di vista tencico? "Mi auguro che Allegri seguirà questa scia. Kean è stato rivalutato, deve essere gestito meglio dal punto di vista caratteriale. Questo potrebbe essere il momento in cui Max comincia a rischiare ed inizi a lanciare nella mischia giovani interessanti tentando di conquistare più punti possibili per raggiungere almeno il quarto posto, attualmente obiettivo lussuoso".

Situazione scandalo plusvalenze? "Non credo che Agnelli voglia dare le dimissioni, in quanto proprietario della Juve. Ho apprezzato il suo discorso di circa dieci giorni fa, ha rivelato dichiarazioni veritiere, anche se avrebbe dovuto farlo qualche mese fa. C'è qualcosa che non funziona nello spogliatoio, i calciatori subiscono l'influenza dell'allenatore ed anche di qualcun altro. L'ordine doveva essere ristabilito in precedenza... credo che Max resterà sino alla fine della stagione. Per quanto concerne la magistratura, non credo che la Juve sia colpevole ma neppure innocente. All'interno della spogliatoio ci sono preoccupazione e malumore, è giunto il momento di riunirsi. Qualche settimana fa il vero padrone del club era Elkann, che credeva nel lavoro del cugino Agnelli. Gli atti di imputazione però dicono altro...". Pensiero da azionista circa la situazione in casa Juve? "John Elkann ha il 40% del pacchetto azionario della famiglia, Exor ha più del 60%. Non ho mai pensato di fare speculazioni circa quetso squadra, anche se ho conosciuto gente più veloce e furba nel versare del denaro alla vista di una Juve in alcuni momenti. Io ho contribuito come gruppo al riposizionamento in borda della Juve, in quel momento si parlava di un valore del titolo, ma adesso è sceso in modo drammatico. È soltanto una dimostrazione che la Juve si organizzi nuovamente ed alzi la propria asticella. All'interno del club, il consiglio di amministrazione della società quotata in borsa segua tutte le regole decretate".

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