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Mirabelli: “Calhanoglu prima del Milan lo portai all’Inter. Su Lautaro e Brozo…”

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L'ex dirigente ha parlato a Itasportpress
Redazione ITASportPress

Massimiliano Mirabelli, è un dirigente di calcio molto esperto che ha ottenuto importanti risultati durante la sua esperienza all’Inter e al Milan. Nel club nerazzurro è stato chiamato da Piero Ausilio che gli ha affidato prima l’incarico di semplice osservatore, poi  quello di responsabile del settore. Sue alcune intuizioni e scoperte tra cui Lautaro, Perisic e soprattutto Brozovic e Calhanoglou, quest'ultimi centrocampisti che hanno trascinato la squadra nerazzurra in finale di Champions League.

Mirabelli, oggi ds del Padova, ha detto la sua sulla finale di Champions ai microfoni di Itasportpress.it.

Ha scoperto Calhanoglou quando era dirigente dell’Inter ma poi lo ha portato al Milan. Ci racconta l’operazione?

"Andai a vederlo per l’Inter ed era fatta ma poi ci fu un problema dovuto alla sua squalifica per 4 mesi per doppio tesseramento (giocava nel Karlsruhe e aveva firmato un contratto con il Trabzonspor ndr.) e l'affare saltò. Poi io passai al Milan di Fassone e portai il turco in maglia rossonera. Alla fine all'Inter è andato lo stesso e il club nerazzurro ha fatto un colpo gigantesco perchè Hakan è un vero campione. E' stato un doppio strappo Inter-Milan, ma posso dire che con me al Milan Calhanoglou avrebbe rinnovato il contratto e sarebbe rimasto". 


Oltre al turco all'Inter portò altri fuoriclasse...

"Segnalai il bomber Lautaro, ma anche De Vrij quando stava al Feyenoord. E non è finita...".

Dica pure Mirabelli

"Feci arrivare all'Inter Brozovic dalla Dinamo Zagabria. Portarlo non fu facile visto che c'era un po' di scetticismo sul croato. Ma io insistetti tanto per portarlo a Milano e ricordo il messaggio di Piero Ausilio di preoccupazione quando eravamo vicini alla fumata bianca. Lo rassicurai e lo prelevammo in coppia con Perisic che adesso potrebbe anche tornare all'Inter. Per Brozovic ho lottato così tanto che alla fine ho persino messo in gioco anche il mio incarico. Oggi Marcelo è un calciatore top che sa fare entrambi le fasi. Non fu un acquisto sbagliato..."

In vista della finale di Champions, il City si affida a Gundogan, Rodri e De Bruyne, ma Inzaghi ha Calhanoglu, Mkhitaryan e Brozovic. Il trio nerazzurro può vincere la battaglia di centrocampo?

"Certo e francamente mi auguro che il gioco lo comandi l’Inter. Sulla carte tutti dicono che ha già vinto il Manchester City, io invece sostengo che la finale è aperta. L’Inter può fare lo scherzetto al City anche perchè è una finale secca e la tensione sarà altissima. Inzaghi ha i calciatori per mettere in difficoltà la squadra di Guardiola. Auguro di tutto cuore ai miei amici Piero Ausilio e Javier Zanetti di alzare la coppa. Ho il cuore nerazzurro e naturalmente oltre che tifare per una squadra italiana sarei doppiamente felice di una vittoria dell'Inter".

Sorpreso di vedere l’Inter in questa finale?

"Non sono affatto sorpreso, la squadra di Inzaghi ha meritato questo traguardo".

Ma quante chance ha davvero contro questo City?

"Partono alla pari, 50 e 50"

Quali sono i punti deboli della corazzata di Guardiola?

"Di essere la superfavorita. Avranno una pressione enorme e questo è un punto debole, direi meglio uno svantaggio".

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