Il futuro della Sampdoria è ormai diventato un caso. Tra chi vuole acquistare il club e chi non vuole cederlo è in atto un vero braccio di ferro che va avanti a suon di comunicati. L'ultimo quello del Cda della Samp in cui è stato lanciato un appello per rilevare il sodalizio blucerchiato. Ma poche ore fa il fondo guidato da Alessandro Barnaba è tornato a sottolineare la propria posizione.
Serie A
Sampdoria, Barnaba: “Noi non ascoltati e proprietà non vuole rilancio club”
“L’attenzione, l’impegno e la passione che abbiamo profuso per provare a salvare e rilanciare la Sampdoria presentando un piano industriale e finanziario efficace e sostenibile non è stato purtroppo preso in considerazione – si legge nella nota di Alessandro Barnaba, co-ceo di Merlyn -. Oggi si sommano alla triste constatazione che le analisi e gli scenari che avevano presentato all’attuale proprietà, alle banche, al cda e al Collegio Sindacale si sono realizzate”.
“Il comunicato stampa della Sampdoria emanato ci indica infatti al fallimento del ‘Piano Banca Sistema’, evidenziando ancora una volta la totale mancanza da parte dell’attuale proprietà e dei suoi finanziatori di un reale interesse a valutare soluzioni specificatamente ideate al solo salvataggio e rilancio della Sampdoria”.
“Nel tentativo di contribuire a un futuro certo per la Samp non basato su futili espedienti finanziari, ma su un piano industriale serio e adeguato, Merlyn ha provato ad avviare un’operazione di trasparenza sulla gestione della società e sulla sua reale situazione patrimoniale sulla base della quale abbiamo poi costruito la nostra proposta, che ripetiamo era seria, rispettosa della storia della Sampdoria e capace di garantire a tutti i suoi tifosi un futuro ricco di emozioni”.
“Purtroppo, non siamo stati ascoltati. È quindi un vero dispiacere apprendere quanto sta avvenendo. Merlyn continuerà a seguire l’evoluzione della situazione ribadendo che, qualora si dovessero presentare le condizioni per poter realizzare un progetto per il rilancio della Sampdoria, ci faremo trovare pronti con un nuovo piano che avrà però tempi, obiettivi e modalità di intervento totalmente differenti”, conclude Barnaba.
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