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Serie A, cosa cambia in tv dopo Intesa Dazn-Sky. Tutte le novità

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È una svolta che fa felici tutti: i tifosi, per i quali sarà più facile (ma non meno costoso) accedere alla Serie A

Redazione ITASportPress

La Serie A torna su Sky, notizia che ieri ha trovato ampio spazio su tutti i siti internet e anche sui quotidiano oggi in edicola. Ma non molti sanno cosa succederà con questo passo indietro. In pratica si torna all’antico. Come scrive Gazzetta dello Sport, da questa stagione il massimo campionato di calcio nella sua interezza, torna a essere visibile con la cara, vecchia parabola satellitare, dopo che un anno fa era stata salutata una rivoluzione epocale: il campionato di calcio tutto in streaming, figlio della nuova era digitale. Per il ciclo dei diritti tv 2021-24, cominciato appunto la scorsa stagione, la piattaforma Ott Dazn si era assicurata le dirette di tutte le partite, di cui 7 a giornata in esclusiva e 3 in co-esclusiva con Sky.

SCORSO ANNO - Per vedere la Serie A l'unica strada lo scorso anno era la connessione Internet ad alta velocità e di un abbonamento con Dazn, ribattezzata la Netflix dello sport. La piattaforma del magnate Blavatnik ha condiviso gli oneri finanziari e tecnologici con Tim: degli 840 milioni annui promessi alla Lega, 340 sono stati coperti come minimo garantito dalla compagnia di telecomunicazioni in cambio della distribuzione esclusiva attraverso la piattaforma TimVision. L’obiettivo era quello di aggredire “un bacino d’utenza di circa 5 milioni di famiglie fino a oggi in prevalenza via satellite”, cioè la platea di appassionati alla Serie A in Italia, disposti a seguire il campionato attraverso un abbonamento alla pay tv. Portare le grandi masse dal satellite allo streaming: un’impresa enorme, anche per i ritardi strutturali del Paese in termini di connettività e banda larga. E in effetti, i primi mesi dell’era Dazn-Tim sono stati costellati da problemi di trasmissione, lamentele del pubblico, rilievi di Antitrust e Agcom.

COSA E' SUCCESSO - Il mancato raggiungimento degli obiettivi (550-700 mila abbonati a TimVision, meno della metà delle aspettative) ha spinto così Tim a chiedere una revisione del contratto. Ed arriviamo agli ultimi giorni. Prima l’intesa tra Dazn e Tim, in forza della quale la telco ha ottenuto uno sconto di circa 90-100 milioni annui rinunciando all’esclusiva. Poi il patto tra la stessa Dazn e Sky. Non una sublicenza di diritti ma un accordo di distribuzione. La Serie A, nella sua totalità, torna a essere trasmessa anche dalla piattaforma di proprietà di Comcast. Da lunedì la app di Dazn sarà disponibile su Sky Q e verrà acceso, nel bouquet Sky su satellite o digitale terrestre, il canale Zona Dazn (con l’aggiunta di altri canali in occasione di partite in contemporanea). Gli abbonati Sky Q che sono anche clienti Dazn troveranno l’app nella sezione dedicata e potranno accedervi direttamente, senza cambiare telecomando. Chi invece non ha una connessione wi-fi o vuole evitare i rallentamenti dello streaming, d’ora in poi potrà farlo sul satellite o sul digitale terrestre dove troverà le sette partite in esclusiva di Dazn, oltre alle tre già detenute in co-esclusiva da Sky. Ovviamente bisognerà abbonarsi sia a Sky sia a Dazn: chi lo è già dovrà mettere nel conto una spesa aggiuntiva di 5 euro.

SI TORNA INDIETRO - È una svolta che fa felici tutti: i tifosi, per i quali sarà più facile (ma non meno costoso) accedere alla Serie A, e i contraenti dell’accordo. Dazn, concedendo la distribuzione dei suoi contenuti a Sky (e magari ad altri soggetti) può rientrare in parte dello sconto accordato a Tim e allarga la capacità penetrativa nella speranza di incrementare la base abbonati (secondo il report Agcom, 2,6 milioni di utenti unici nel primo trimestre 2022). Sky, dopo aver contenuto l’emorragia di clienti per la perdita del prodotto premium per eccellenza, ritrova centralità nel calcio italiano nella doppia veste di detentore di diritti e di distributore. La messa in vendita degli highlights del campionato da parte della Lega (pacchetto da 6 milioni a stagione), finora “bloccati” da Dazn, è funzionale a completare l’offerta Serie A di Sky. A una settimana dal via del campionato, tutti i puzzle sono tornati al loro posto. La breve parentesi dell’esclusiva è stata accantonata. Nel commentare la revisione dell’intesa con Dazn ha detto bene Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim succeduto a Luigi Gubitosi che proprio per aver sostenuto quella costosa partnership si è dovuto dimettere: “Grazie a questo accordo, i costi dei contenuti del calcio potranno essere sostenuti da più piattaforme e si potrà raggiungere un sistema economicamente più sostenibile”.

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