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IL PRESIDENTE

Benevento, Vigorito: “Vado via se smettete di amare la squadra”

Oreste Vigorito
L'analisi del momento della squadra e lo sfogo personale del patron.

Redazione ITASportPress

"Questa è una mia personale confessione. Negli ultimi tempi, a causa del Covid e altre problematiche che riguardano tutta la società civile, a detta di tutti ho avuto pochi rapporti con la tifoseria: un aspetto che avrebbe creato un primo distacco. Poi ci fu l'incidente di percorso che mi ha portato ad allontanarmi: credo che questo sia il motivo per il quale vengo maggiormente criticato. Ho pensato che la cosa migliore fosse quella di ascoltarci, evitando conferenze stampa o comizi. Non sono di certo uno che si sottrae alle proprie responsabilità".

Inizia così l'intervento di Oreste Vigorito, presidente del Benevento, ad Ottogol e ripreso da Ottopagine.it. Il numero uno della società ha voluto parlare del club, del rapporto con squadra e tifosi ma non solo.

"Qualcuno ritiene che io sia un perdente, ma questo perdente in 17 anni ha vinto 5 campionati e un titolo nazionale con le giovanili. Abbiamo anche due retrocessioni, ma sfido chiunque a scendere per poi risalire in serie A. Altri dicono che la parola insieme è vuota. Questa parola significa noi e voi: questo lo si realizza in un modo diverso da quello che si sta vedendo quest'anno. Dopo il Cittadella dissi che i prezzi popolari erano per stare insieme, ma di abbonati allo stadio ne vengono di meno. Aggiunsi che per stare insieme occorre farci sentire il vostro affetto, stimolandoci e standoci vicino. Questo è stato interpretato come una critica alla tifoseria".

Sulla contestazione, poi: "Nessuno nega il diritto di critica. Sono il primo, fra tutti, che soffre quando non riesco a raggiungere i risultati. Questo è un diritto della tifoseria. La contestazione è il modo di esprimere il proprio dissenso, ma non può essere mai giustificato con la violenza del dopo partita. Quando si lanciano bombe carta, bottiglie o altro non è una contestazione".

Su un potenziale addio al ruolo di presidente, Vigorito ha aggiunto: "Io non dico che se mi criticate vado via. Dico che vado via se smettete di amare il Benevento. Anche io vado in trasferta. Il sabato e la domenica sono con la squadra. Quello di sabato è stato un atto fatto da persone che per me non esistono, ma gli altri dov'erano? Sono uscito dallo stadio quasi di nascosto, uno stadio che porta il nome di mio fratello e che porta via il mio tempo e i miei sacrifici. Continuo a essere orgoglioso del Benevento. Ho detto qualche volta ai ragazzi che gli uomini non si misurano per quante volte perdono, ma per quante volte hanno il coraggio di rialzarsi. Negli anni ci siamo sempre rispettati".

Infine un auspicio: "L'ho detto dall'inizio che avremmo lottato per la salvezza. Questa categoria la dobbiamo salvare. Le sconfitte di oggi ci fanno avvicinare a chi è dietro di noi. Vorrei il vostro sostegno per salvare l'anno, con tolleranza e amicizia. Ecco cosa è la parola insieme: significa che tu stai con me, perché io sono solo da quest'altra parte".

Foggia
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