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IL CASO

Caso Portanova, il giudice: “Non ci sono attenuanti, episodio molto grave”

Genoa Portanova
Il giocatore è stato condannato a 6 anni

Redazione ITASportPress

Sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui nel dicembre scorso il calciatore Manolo Portanova e lo zio Alessio Langella, imputati degli abusi a una ragazza invitata la sera del 30 maggio 2021 in un appartamento di Siena, sono stati condannati a 6 anni per violenza sessuale di gruppo.

Il giudice Ilaria Cornetti ha riferito: "Elementi concordi depongono per una rilevante gravità del fatto ed ostano al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, non potendo esse giustificarsi esclusivamente sulla base di età, incensuratezza e manifestata comprensione della sofferenza della persona offesa". Ricostruendo ulteriormente la vicenda il giudice ha altresì affermato che "il fatto, che ha visto il coinvolgimento di quattro persone, tra cui un minore, è durato tra i 40 e i 60 minuti, i rapporti sessuali sono stati ripetuti e in alcuni momenti contemporanei, la ragazza è stata colpita con schiaffi, ha riportato lesioni in termini di malattia organica e psichica".

Lo stupro di gruppo, inoltre, avrebbe avuto termine verosimilmente per le "proteste" di un'altra ragazza presente nella casa e per l'ingresso di un altro giovane all'interno della stanza. Ma certo, conclude Cornetti, "non per una resipiscenza dei quattro giovani" fra cui Manolo Portanova.

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