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SERIE B

Palermo, Corini: “Per la A noi non ci siamo. Le favorite sono…”

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Le parole del tecnico rosanero

Redazione ITASportPress

Il tecnico del Palermo, Eugenio Corini dopo il ritiro che si è concluso a Manchester ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport. «Guardiola è un grandissimo innovatore, lo paragono a Sacchi il top, e Pep ha la capacità della continua evoluzione, è sulla strada di Arrigo. Il suo Barcellona e il suo City hanno stessi principi ma quanto sono diversi ed evoluti, lì c’è la capacità dell’allenatore di capire i giocatori con cui lavora, le loro caratteristiche, il contesto».

Quali sono le sue linee guida?

«Creare un sistema che studi come trovare e occupare spazi offensivamente e come proteggerli difensivamente, consolidare le nostre linee di gioco, i macro movimenti di gruppo, per dare sicurezza ai giocatori e trovare le situazioni giuste per far male all’avversario e limitarlo a livello difensivo».

Qui in ritiro ha provato più opzioni, anche la difesa a 3.

«A volte posso giocare a 3 dietro, con la costruzione dei due centrali, o stringendo un terzino. A volte cerchi di cambiare per mettere in difficoltà il pressing avversario, a volte provo la linea a 4 ma con un terzino che sale e uno che copre. Tutto sta nel sapere cosa vuoi fare quando hai la palla, come lavorare, e che cosa fare quando ce l’ha l’avversario».

Questa Serie B è la più difficile degli ultimi anni?

«Molto competitiva, con squadre e budget importanti e rose ampie, club ben strutturati, con alte aspettative e si è visto già dai primi cambi di allenatore. Noi siamo una neopromossa, è vero che abbiamo una proprietà forte ma abbiamo cambiato tanto, giocatori, tecnico e dirigenti e ci stiamo preparando ad affrontare una categoria competitiva».

Chi può puntare in alto?

«Noi quest’anno dobbiamo consolidarci. Le favorite per la A: il Genoa, il Parma, Cagliari e Benevento, anche il Pisa o il Como, con grande campagna acquisti. La B è tremenda, a volte nascono le sorprese, pure negative».

Ai playoff si può puntare?

«Come dice Simeone, una partita alla volta. Io esagero il concetto, giorno dopo giorno, lavoro dopo lavoro ci renderemo conto dei miglioramenti da fare e fatti. Se pensiamo a lungo termine rischiamo di andare fuori giri. Siamo agli albori di un progetto, all’anno zero, chiedo pazienza».

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