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LE PAROLE

Palermo, Marconi: “Questa città è la mia seconda casa. Serie A? Ci spero”

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Le parole del difensore rosanero

Redazione ITASportPress

Ivan Marconi si è guadagnato il rinnovo al termine della scorsa stagione culminata con la promozione in Serie B del Palermo targato Baldini. In un'intervista al Corriere dello Sport il difensore ha rilasciato un'intervista parlando della sua esperienza in rosanero. Queste le sue parole:

"Non voglio esagerare dicendo che questa città è la mia seconda casa. Ma a Palermo di tanto in tanto trovo qualcuno che mi riconosce, un bambino che vuole una foto. E in due partite che ho giocato in casa ho visto cinquantamila persone. Al Nord nelle stesse situazioni me ne trovavo davanti tremila. Salvataggio a Padova nella finale playoff? Ho fatto solo il mio lavoro. Lo hanno chiamato miracolo, per me è stato istinto. Ho tirato la palla fuori della porta, mi hanno detto che ho colpito la traversa e io onestamente non me n’ero accorto. Poi ho visto i filmati ed effettivamente sì, non ero intervenuto come pensavo. Come si usa dire, mi ero immolato. Serie A col Palermo? Ci spero. Ma, come dice Galliani, la Serie A è un altro sport. Nel calcio esistono le categorie. Se ho sempre giocato dalla B in giù, vuol dire che la mia dimensione è questa. A trentadue anni non ho rimpianti. Ne avrei se non mi fossi impegnato. Non dico sempre, però di solito chi s’impegna riesce. I sacrifici spesso valgono più della bravura.  Io troppo buono per fare il difensore? Non è così. Dividiamo il campo dal resto. Quando gioco, annuso l’aria e vado d’istinto. Walter Samuel è il mio modello. Ovviamente mi sento un centesimo di Samuel. Avversari ostici? Andrea Brighenti. Stefano Scappini. Pablo Gonzalez del Novara. Se sta bene è immarcabile".

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