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LE PAROLE

Spal, De Rossi si presenta: “Sono nell’ambiente giusto. Non mi spaventa niente”

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Le parole del nuovo allenatore estense

Redazione ITASportPress

Nel pomeriggio di oggi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore della Spal Daniele De Rossi. Per l'ex centrocampista della Roma e della Nazionale italiana si tratta della prima esperienza su una panchina, dopo che in precedenza aveva svolto il ruolo di collaboratore tecnico nell'Italia di Roberto Mancini. Il neo allenatore estense ha parlato della sua nuova esperienza, toccando vari argomenti. Queste le sue parole:

L'ARRIVO - "Entrare in una veste diversa in uno spogliatoio mi faceva uno strano effetto, ma per questa opportunità voglio ringraziare tutti, soprattutto Joe Tacopina, che mi ha dato una grande fiducia. Sono sempre stato un suo pallino, tra noi c'è grande stima e amicizia umana, ma la cosa che voglio fare ora è ripagare la fiducia di un uomo vincente. E' come quando passi dalle elementari alle medie, cambi edificio, amici e speri che ti stiano simpatici. Mio padre fa questo lavoro da tutta la vita. Per chiamarmi è servito anche un pizzico di follia, ma sono davvero felice di esser qui. Io qui non sono solo, ho il mio staff, e non potrei essere più felice delle persone che lavorano con me, così come di quelle che qui ho trovato. Siamo già al lavoro per la sfida di sabato contro il Cittadella, stiamo cercando di dire le cose giuste ai giocatori evitando di fare confusione, non serve dire tutto subito, bisogna capire il momento: fare l'allenatore è complicato, l'ho sempre saputo, ma con le persone giuste, e la SPAL è l'ambiente giusto, niente mi spaventa".

LA SPAL - "Negli ultimi tempi ho guardato molta Serie B, notavo stadi con tifosi poco caldi mentre questi della SPAL erano indemoniati. Giocare per qualcuno che non dorme la notte per il risultato mi carica. La categoria non mi interessava molto, mi serviva gente seria alle spalle. Un centro sportivo così ti fa venire voglia di rimanere anche 6-7 ore al campo, nemmeno in Serie A alcuni sono così. Intensità, serietà e coraggio sono le basi, non chiudo l'occhio due volte in allenamento. Non devo trovare un altro De Rossi o scimmiottare un altro giocatore, devo trovare qualcosa di originale e fruttuoso. Non mi piace chi ha bisogno di determinati giocatori: l'allenatore bravo deve far viaggiare bene i propri cavalli al massimo schierandoli al meglio. Giacca o felpa in panchina? Giacca e cravatta mai. Di sicuro con le scarpe da ginnastica perché ho giocato troppo tempo con gli scarpini. Prometto di non fare promesse, serve testa, cuore e corpo in questa squadra. I tifosi così innamorati ci danno una motivazione in più".

ESPOSITO E PROPOSTE - "Esposito? Ho "una malattia professionale" per i mediani così, lo avrei voluto come primo giocatore in qualunque club fossi andato, ma tutti partono alla pari e molti che non conoscevo mi hanno sorpreso. Ho ricevuto tantissimi messaggi dopo la notizia. Ho avuto alcune proposte ma dopo tanti ringraziamenti ho preferito dire no.

 

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